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Rossi (Consiglio Piemonte): 'La legge sul gioco è dannosa, va modificata al più presto'

10 novembre 2022 - 16:26

Domenico Rossi, consigliere regionale del Piemonte nelle file del Partito democratico, chiede alla Giunta di modificare la normativa vigente sul gioco già con la prossima legge di riordino.

Scritto da Redazione

“La conferma di quello che abbiamo denunciato mentre difendevamo la vecchia legge in Aula e sui territori, insieme a Libera Piemonte, Acli Piemonte, Arci Piemonte, Gruppo Abele Onlus, sindacati, medici, associazioni e cittadini è arrivata oggi in Aula: la nuova legge per il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico fa acqua da tutte le parti. Con le regole attuali si possono aprire sale slot o scommesse vicino alle scuole medie e di fianco ai Serd".

A segnalare questo stato di cose è Domenico Rossi, consigliere regionale del Piemonte nelle file del Partito democratico, firmatario di un'interrogazione sull’autorizzazione all'apertura di una sala scommesse a  Novara a meno di 400 metri da una scuola media e dalla sede di un ambulatorio del Serd dell’Asl.

L'assessore Icardi (che ha la delega alla Sanità, Ndr) ha furbescamente deciso di non rispondere alla mia interrogazione”, sottolinea Rossi. “Si è nascosto rimpallando tutte le responsabilità al Comune di Novara perché avrebbe dovuto ammettere che nella nuova norma voluta dalla destra il distanziometro comprende solo le scuole superiori e non contempla i Serd. È grottesco: è possibile aprire una sala slot accanto ad un centro che offre servizi per la cura delle dipendenze patologiche. 
Questa situazione evidenzia ancora una volta quanto sia importante: modificare la norma attuale già con la prossima legge di riordino al fine di tutelare gli altri territori ed evitare situazioni analoghe; portare in Aula e approvare la legge di iniziativa popolare (assegnata all'esame delle commissioni consiliari, Ndr) per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico. 
Mi auguro che anche la Giunta si renda conto della situazione e degli errori che ha commesso approvando una norma, nei fatti, inefficace e dannosa”.

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