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Verso il nuovo Governo, caso Berlusconi permettendo

19 ottobre 2022 - 11:42

Sulla carta il nuovo Governo dovrebbe giurare entro domenica o lunedì prossimi, ma le tensioni fra Forza Italia e Fratelli d'Italia - e le trattative con la Lega - rischiano di comprometterne il percorso già prima della sua nascita.

Scritto da Fm
Foto ©  Pagina Facebook Silvio Berlusconi

Foto © Pagina Facebook Silvio Berlusconi

A questo punto la domanda che viene spontaneo porsi non è più "quando" giurerà il nuovo Governo, ma "se" riuscirà a farlo, nonostante le tante divisioni che lo lacerano prima ancora che venga formato.
Se, solo tre settimane fa, all'indomani degli esiti del voto del 25 settembre, la maggioranza di centrodestra sembrava avere la strada spianata verso un Esecutivo guidato da Fratelli d'Italia e Giorgia Meloni in qualità di premier, con Lega e Forza Italia a fare da puntelli, oggi su quella strada continuano a moltiplicarsi le buche, alcune decisamente piene d'acqua, potremmo dire (omaggiando un celebre film interpretato da Ugo Tognazzi).

Dopo la crisi generata dal "foglietto" a favore di telecamera vergato da Silvio Berlusconi con aggettivi con cui elencava le caratteristiche, non proprio positive, della leader di Fratelli d'Italia, l'accordo  faticosamente raggiunto fra i due per elaborare un'ipotesi di Esecutivo condivisa sembra già sul punto di naufragare, e con esso il cronoprogramma che vedeva il giuramento del nuovo Governo praticamente certo entro il 25 ottobre, se non prima.

Sembrano infatti crescere le tensioni interne alla coalizione, in primis a causa delle nuove dichiarazioni del numero uno di Forza Italia, che spaziano dalla "rinnovata amicizia con Putin" - che gli avrebbe "regalato 20 bottiglie di vodka" e lo riterrebbe uno dei suoi "cinque migliori amici"- all'annuncio di un accordo per affidare il ministero della Giustizia a Elisabetta Casellati (che invece dovrebbe essere destinata a quello per le Riforme), mentre Giorgia Meloni, è cosa nota, punta su Carlo Nordio.

Esternazioni accolte con imbarazzo dagli alleati Ignazio La Russa, neo presidente del Senato, che parla di "Frasi in libertà" e di Maurizio Lupi, che le ritiene "inopportune", mentre la premier in pectore sceglie il basso profilo commentando lapidaria: "Sulla Russia e sul conflitto la posizione dell'Italia non cambia, fa fede il programma. Questo non è in discussione". 

Per quanto riguarda i rapporti fra il partito di maggioranza e la Lega, riprendono le trattative sulla composizione del futuro Governo. Sembra ormai certo che, contrariamente a quanto previsto, non dovrebbe più assicurarsi la guida del ministero dell’Agricoltura, per il quale era stato fatto il nome di Gian Marco Centinaio, che ha già ricoperto tale incarico nel Governo Conte I, occupandosi molto di ippica e di ippodromi.
In cambio di questa rinuncia, secondo quanto fanno sapere fonti del partito di Matteo Salvini, "al di là del nome del ministro, il Carroccio avrà certamente un ruolo nel dicastero della Giustizia guidato dal centrodestra”.

Alla luce di questi scossoni, c'è chi scommette su un cambio di maggioranza già nel giro di un anno, e chi vede arrivare in soccorso i centristi, ma quello che indiscutibile è che, vista la situazione nazionale e internazionale, il Paese ha comunque bisogno di un Governo, e al più presto.

Mentre le diplomazie dei partiti quindi lavorano per rendere la strada verso la formazione del nuovo Esecutivo nuovamente percorribile, cerchiamo di fare un po' di chiarezza, e di capire quali sono le tappe previste per portarlo alla piena operatività, e quindi in grado di occuparsi anche dei temi che interessano i nostri lettori: il riordino del gioco pubblico e la riforma dell'ippica.

LE TAPPE VERSO IL NUOVO GOVERNO E LE SORTI DI GIOCO E IPPICA - Se tutto andrà per il meglio, già da domani, 20 ottobre, dopo la costituzione dei gruppi parlamentari e l’elezione dei presidenti, il presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni, dando l’incarico per formare il Governo sabato, che quindi giurerebbe tra domenica e lunedì.
Il passo successivo sarebbe il dibattito parlamentare sulla fiducia tra il 25 e il 28 ottobre, seguito - dopo la fiducia - dalla nomina dei sottosegretari e dal conferimento delle deleghe, atto fondamentale per iniziare a capire le sorti dei comparti del gioco pubblico e dell'ippica.
Come plausibile, se al ministero dell'Economia e finanze dovesse andare Giancarlo Giorgetti, in quota Lega, potrebbe quindi sfumare l'attribuzione della delega ai giochi a Federico Freni (anche lui della Lega), per garantire una rappresentanza politica più trasversale nel dicastero. Mentre cambia lo scenario per la delega all'ippica, alla luce del possibile dietrofront sull'attribuzione del ministero al leghista Gian Marco Centinaio.
Ma per arrivare a questo punto c'è tempo. Prima bisogna vedere che ne sarà di questo Governo, vista la gestazione così travagliata.
 

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