CdS: 'Violati obblighi di controllo, sì a revoca licenza scommesse'

“Consistendo la suddetta attività nella raccolta di scommesse, si impone al titolare dell’autorizzazione l’esercizio di una attenta vigilanza, anche attraverso personale idoneo, l’utilizzo di specifica strumentazione di controllo e l’attuazione di adeguate misure organizzative, al fine di evitare che essa diventi occasione di impiego di proventi criminosi, di ritrovo di soggetti controindicati o di realizzazione di comportamenti illeciti, non esclusi quelli relativi all’uso, anche a titolo personale, di sostanze stupefacenti.”

Lo ricorda il Consiglio di Stato nell'ordinanza con cui respinge l’appello cautelare proposto dal  legale rappresentante di un punto gioco contro la revoca della licenza per la raccolta di scommesse disposta dalla Questura dopo un controllo, che ha accertato la presenza di due tossicodipendenti che avevano con loro degli stupefacenti e la sussistenza di precedenti per il mancato controllo del Green pass – ai tempi del Covid - e l'assenza del preposto.

Per i giudici i fatti posti a fondamento del provvedimento di revoca impugnato sono espressivi “della violazione da parte del titolare dell’autorizzazione dei suddetti obblighi di diligenza e vigilanza, ai quali ha inteso conformarsi, come posto in evidenza dall’ordinanza appellata, solo successivamente alla contestazione questorile e la cui sola precedente e costante osservanza gli avrebbe eventualmente consentito di invocare la non evitabilità di quei fatti nonostante l’impiego della necessaria attenzione e diligenza gestionale”.