Report Cgia Mestre: 'Scommesse clandestine tra i business delle mafie'
Un report della Cgia di Mestre evidenzia che le mafie fanno business in numerosi settori, comprese le scommesse clandestine.
Scritto da Redazione
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Nei giorni in cui il Governo propone una ulteriore tassazione sul gioco legale, l'ufficio studi della Cgia di Mestre evidenzia che le mafie sono la quarta industria del Paese. E che "gli ambiti criminali" in cui esse fanno business "sono numerosissimi. Tra i principali segnaliamo il narcotraffico, il traffico d’armi, lo smaltimento illegale dei rifiuti, gli appalti pubblici, le scommesse clandestine, il gioco d’azzardo, l’usura, il contrabbando di sigarette e la prostituzione".
In totale, stima la Cgia mestrina, "il volume d’affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l’anno; una cifra spaventosa che vale praticamente due punti di Pil. Se effettuiamo una comparazione puramente teorica che, tuttavia, ci consente di “dimensionare” la portata del fenomeno, il fatturato dell’industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale, dopo quello registrato dall’Eni (93,7 miliardi di euro), dall’Enel (92,9 miliardi) e dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse) (55,1 miliardi)".
E potrebbe non essere tutto qui: "Va altresì segnalato che il dato relativo al giro d’affari delle organizzazioni criminali di stampo mafioso richiamato in precedenza è certamente sottostimato, poiché non è possibile misurare anche i proventi riconducibili all’infiltrazione di queste realtà nell’economia legale".