Etica dell'AI e gioco, sfide e paradossi nella ricerca dell'Unlv
La sociologa Marta Soligo (Università di Las Vegas), co-autrice della ricerca condotta con altri quattro studiosi, evidenzia le sfide etiche dell'intelligenza artificiale, con riferimento all'industria del gioco.
Guerre e riscaldamento globale a parte, è stato il “tema” principe del 2024. Ed è certo che il 2025 non sarà da meno. Parliamo naturalmente dell'intelligenzaartificiale, oggetto di regolamentazione ma anche di attenti e sfaccettati studi in ogni parte o quasi del globo, e sotto le più svariate angolazioni.
Cinque studiosi tra Usa e Canada: Kasra Ghaharian, Marta Soligo e Brett Abarbanel (University of Nevada, Las Vegas) con Fatemeh Binesh (University of Florida) e Lukasz Golab (University of Waterloo) si sono occupati in particolare delle implicazioni etiche dell'intelligenza artificiale con specifico riferimento all'industria del gioco, in una ricerca pubblicata dalla rivista accademica “AI and Ethics” dal titolo “AI ethics in a controversial industry: the case of gambling and its ethical paradox” (l’etica dell’intelligenza artificiale in un settore controverso: il caso del gioco d’azzardo e il suo paradosso etico) che affronta il tema anche dal punto di vista sociologico, attraverso approfondite interviste.
Con Marta Soligo, docente presso il William F. Harrah College of Hospitality e direttrice alla ricerca in turismo dell'Ufficio per lo sviluppo economico dell'University of Nevada Las Vegas (Unlv), facciamo il punto sulle principali risultanze della ricerca e anche sulla metodologia utilizzata.
Il legame tra intelligenza artificiale ed etica è critico e sotto osservazione per tantissimi settori produttivi. Da dove è nato l'interesse per una ricerca specifica sul gioco d'azzardo?
“L’intelligenza artificiale è sempre più parte del nostro quotidiano. In quanto ricercatori nel campo del gioco d’azzardo, abbiamo capito presto che le implicazioni etiche sarebbero state molteplici, soprattutto i rischi.”
Quale metodo è stato utilizzato per la vostra ricerca e quale grado di preparazione e interesse avete riscontrato, sul tema trattato, da parte dei vostri intervistati?
“Abbiamo condotto interviste con esperti come regolatori, operatori e ricercatori. Credo che questo sia uno dei punti di forza del nostro studio, visto che di solito troviamo ricerche di natura più quantitativa, per esempio si usa molto la statistica. Invece le interviste, che poi abbiamo codificato manualmente, ci hanno dato l’opportunità unica di raccogliere dati dettagliati proprio direttamente dalla voce degli esperti.”
Quali sono i pro e i contro dell'intelligenza artificiale applicata al gioco?
“I partecipanti hanno espresso preoccupazione poiché l’AI potrebbe essere utilizzata per identificare i giocatori vulnerabili e incoraggiare comportamenti di gioco problematici. Ciò include la generazione di tattiche di marketing aggressive e la creazione di giochi che possono aumentare le possibilità di dipendenza. Inoltre, ci sono problemi legati alla privacy. La raccolta di dati sensibili, spesso necessaria per gli operatori (per evitare il gioco d'azzardo minorile, per esempio) non è senza conseguenze. Le strategie di identificazione algoritmica, come il riconoscimento facciale, potrebbero essere utilizzate per scopi non etici e quindi le aziende devono essere più trasparenti nello spiegare cosa intendono fare con quei dati. Allo stesso tempo, ci sono dei lati positivi. Per esempio, l’AI potrebbe aiutare a identificare giocatori a rischio, diventando un supporto nelle operazioni di mitigazione del gioco problematico.”
Quale norme etiche devono essere seguite e quali sono i confini, sempre etici, che non devono essere oltrepassati nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale applicata al gioco?
“Come ho già detto, la trasparenza è un elemento chiave. Inoltre, sappiamo che il campo dell’AI è nuovo, e quindi sia gli operatori che i regolatori dovrebbero riconoscere di non essere spesso preparati in materia. L’ideale sarebbe avvalersi di esperti esterni che possano dare suggerimenti e linee guida obiettivi. Inoltre, in quanto creazione umana, l'intelligenza artificiale eredita certi pregiudizi. Ci sono già dei casi nei quali, per esempio, l’AI ha manifestato tendenze sessiste e razziste. Secondo i nostri partecipanti, uno dei problemi evidenti è legato all’inclusione e bisogna riflettere su aspetti come AI e discriminazione.”
Qual è l'importanza del network per creare un ambiente sicuro e sano nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale nel gioco e quali sono i soggetti chiamati a farne parte?
“Credo sia fondamentale creare dei network basati sulla cooperazione, altrimenti i rischi sono alti. È importante rafforzare la collaborazione tra gli operatori e i fornitori (e le terze parti in generale), poiché sono questi ultimi che di solito procurano la maggior parte dei servizi di intelligenza artificiale. Queste relazioni devono esse durature, cosicché ci sia la sicurezza che gli algoritmi funzionino correttamente nella fase di post-distribuzione. L’ideale sarebbe la creazione di un vero e proprio sistema dinamico che garantisca un dialogo costante tra industria, regolatori ed esperti.”
C'è il rischio, nel settore del gioco d'azzardo, di un utilizzo spregiudicato e appunto non etico dell'intelligenza artificiale e che cosa si può e deve fare per prevenirlo?
“È fondamentale una formazione più complete sull'intelligenza artificiale da parte dei professionisti del settore del gioco e dei regolatori. Una conoscenza approfondita è essenziale per prevenire un uso improprio, che può portare a conseguenze negative, anche se non intenzionalmente. Inoltre, al momento è un po’ difficile farsi strada tra i vari regolamenti. L’Unione europea sta iniziando a proporre delle linee guida che garantiscano un utilizzo etico dell'AI. Questo è un passo avanti, ma molti intervistati vorrebbero che ci fossero regole più precise proprio legate al gioco, essendo un settore a rischio.”
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