Ippodromo Snai La Maura: a Diabolo Castelets il Premio Gadames
Ecco il resoconto delle corse di trotto andate in scena venerdì 12 febbraio all'Ippodromo Snai La Maura di Milano.
All’Ippodromo Snai La Maura Trotto un bel venerdì di corse anche se un freddo pungente ha fatto capolino sul circuito milanese. Un programma corse “ordinaria” anche se la prova di cartello, il Premio Gadames, una maratonina su tre nastri per soggetti di cat. C/D/E/F, è stata caratterizzata da uno svolgimento piuttosto combattuto che alla fine ha premiato gli attendisti. Al via Achille Ross è partito molto velocemente ma solo dopo 450 metri combattuti è riuscito a ottenere strada da Attalo: una volta in testa, il cavallo di Andrea Guzzinati ha provato a gestire il ritmo ma a 1100 metri dal traguardo è stato preso in contropiede dall’estremo penalizzato Victor Trio, la cui mossa ha dato alla corsa un’ulteriore sferzata.
Al mezzo giro finale è stato l’altro estremo penalizzato All About Bi a puntare in avanti: la mossa di Roberto Andreghetti sembrava quella decisiva: il cavallo di Raspante ha superato Victor Trio ed è entrato in vantaggio in retta, ma lì però è stato preda del più fresco Diabolo Castelets, saggiamente interpretato da Max Castaldo: l’importato di Cristian Rizzo è rimasto alla finestra per gran parte del percorso entrando in azione solo nel mezzo giro finale e dopo aver seguito le mosse di All About Bi in retta ha piazzato le battute migliori svettando a media di 1.16.3 sui 2720 metri. All About Bi è mancato solo nei 100 metri ma ha corso bene, considerato che è stato battuto da un rivale al quale rendeva venti metri. Degli altri, da rivedere Achille Ross, preso in velocità da Victor Trio ma poi capace di tornare sul rivale in retta e di batterlo per il terzo posto.
Reduce da due valide piazze d’onore a Roma, Bolt tornava alla vittoria nel Premio Udames, la prova sul miglio a resa di metri per cavalli di 4 anni che ha aperto il pomeriggio: agevolato dagli errori di Bijoux Alter e Kensington Bros, il cavallo di Holger Ehlert guidato da Antonio Velotti si è ritrovato secondo dopo 700 metri dietro l’avvantaggiato Birbone Ross, che aveva dovuto respingere la violenta puntata di Kensington Bros nei primi 500 metri di conseguenza e non ha saputo arginare l’attacco del portacolori della Regina Horses, che così lo ha sopravanzato già al mezzo giro finale e in retta si è disteso difendendosi dall’agguato di Benny Trio, a media di 1.14.7 sui 1670 metri. Bluff dei Greppi ha seguito le mosse di Benny Trio nel mezzo giro finale chiudendo al terzo posto.
Gentlemen protagonisti nel Premio Zack Real e vittoria del lanciato Fabio Marchino con la portacolori di scuderia Arizona Ek: la figlia di Iulius del Ronco ha colto un bel lancio conquistando d’acchito il comando, ha retto il pressing insistito di Artiglio deiventi e in retta, pur mostrando qualche piccola difesa caratteriale, ha mantenuto a distanza di sicurezza i rivali cogliendo la vittoria a media di 1.15.6. Artiglio Deiventi ha provato a rilanciare l’attacco in dirittura ma si è disunito e così al secondo posto ha chiuso l’appostata Aesir Selva, liberatasi tardi, con terzo a ridosso Alcoy dei Greppi.
Nel Premio Idames, Baltimora Lux correva praticamente contro se stessa: ma dopo i recenti r.p., la cavalla di Pippo Gubellini stavolta ha fatto la giudiziosa, è andata di pacca al comando, si è potuta permettere un primo giro soporifero (addirittura in 1.24), ma ha mostrato tutto il suo potenziale nella seconda tornata percorsa in costante accelerazione e conclusa con uno stacco imperioso in retta alla media finale di 1.17.7, che risente chiaramente della melina iniziale ma nella quale spiccano gli 800 conclusivi volati in 57 e qualche lineetta. Beatrice Trio è partita in maniera più sollecita del solito, ha pedinato la rivale ma in retta ha potuto soltanto vederla allontanarsi restando comunque chiara seconda su Bengurion, terzo anche usufruendo dell’errore di Brivido dei Venti.
Due esordienti ai primi due posti nel Premio Royal Prestige, la prova sui 1650 metri per cavalli di 3 anni: si è presentato bene Coeur Joyeuse, un interessante figlio di Manofmanymissions e Mindy Belle che Andrea Guzzinati dopo partenza prudente ha portato in seconda pariglia in scia a Caipirinha Fi per muovere all’attacco poco dopo il km: il portacolori della scuderia del Castello ha raggiunto in breve la battistrada Carmencita e l’ha liquidata appena in retta per svettare a media di 1.15.6 vincendo, come si dice in gergo ippico, con il frustino in spalla. Esordio promettente, anche se da tarare su rivali probabilmente poco qualitativi. Carmencita ha provato la corsa di testa ma in retta è calata ed è stata battuta anche dall’altro debuttante Carbonado per un podio tutto torinese Ancora 3 anni, ma di maggiore qualità, al via nel Premio Ganymede. Ed è stato proprio un figlio dello stallone francese, l’atteso Corleone Fi, a dominare la prova: con Andrea Farolfi in regia, il cavallo allenato da Mauro Baroncini ha chiuso in breve la pratica sfilando su Chimera Jet, e da lì ha controllato la corsa senza alcun patema, staccando i rivali con una prepotente accelerazione ai 400 finali (28.8). Media conclusiva di 1.15.1 sui 1650 metri per il portacolori della E.v.a.m Racing Trotter, alla terza vittoria nelle ultime cinque uscite. Chimera Jet ha fatto tesoro della posizione per conservare un nitido secondo posto, mentre Ishtar Font migliorando per varchi ha chiuso al terzo sfruttando anche l’errore in retta di Crystal Ross, che aveva provato ad avvicinare all’esterno il vincitore nei 600 finali ma senza particolare costrutto.
Accompagnata da buone voci, Giulianova si è imposta nel Premio Jabel, la prova di chiusura riservata ad anziani di cat. G: con Alfredo Pollini in sediolo, la francesina ha percorso il primo km in 1.15 sotto il pungolo di Zanzibar di Grana, in retta ha stretto i denti e si è salvata a media di 1.15.6 dal gruppo finitole a ridosso. Undisclosed l’ha pedinata dal via, in dirittura ha provato a manovrare per trovare il varco ma non è apparsa particolarmente determinata e solo in foto ha fatto sua la seconda moneta su Saul del Ronco, che ha “sgomitato” in retta finendo forte tra i cavalli: in linea anche Zebra Jet e Aereo Bre Light.