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Ippodromo Snai San Siro galoppo, Felice e Granada fa suo il Premio Silvio Carletti

20 luglio 2024 - 10:47

Il venerdì sera di galoppo all'ippodromo Snai San Siro di Milano segna il successo di Felice e Granada nel Premio Silvio Carletti per i cavalli di due anni.

Scritto da Redazione

Felice e Granada vince il Premio Silvio Carletti all'ippodromo Snai San Siro © Dena - Snaitech

L’ippodromo Snai San Siro galoppo di Milano ha ospitato questo venerdì sera la giornata di corse a causa dell’inagibilità del 17 luglio all’ippodromo Le Bettole di Varese, agibilità che però poi è arrivata giusto in tempo per la riunione di sabato 20 che apre, in sostanza, la stagione. 

Sulla pista milanese, che ufficialmente aveva chiuso con la sessione primavera-estate lo scorso 3 luglio, sono state sei le corse in programma. Tra queste spiccava il Premi Silvio Carletti, una condizionata sui 1500 metri in pista media per purosangue di 2 anni. La prova aveva un caldo favorito in Eagle Force, dopo la bella vittoria dell’esordio e l’onorevole quinto posto nel De Montel: ma, come è noto, con i 2 anni il team siciliano di Sebastiano Guerrieri e Melania Cascione non può mai essere preso sottogamba e il cavallo di Stefano Botti lo ha sperimentato sulla propria pelle subendo la legge di Felice e Granada. 
La figlia di Chesnut Honey, dopo il debutto romano, si era già presentata sulla pista di San Siro con un netto successo che, seppure ottenuto a reclamare, lasciava aperta la porta a margini di progresso consistenti: progressi che si sono puntualmente concretizzati questo venerdì con una prestazione maiuscola. Con Gabriele Malune in sella, Felice e Granada vinceva alla maniera forte, sferrando in retta l’attacco al favorito (che aveva gestito il ritmo nella prima parte), passando ai 400 finali e incrementando il vantaggio nell’ultimo furlong. Eagle Force ha tentato vanamente di resistere, poi di rientrare alla rivale, alla fine si è dovuto adeguare alla piazza d’onore davanti a Kampur Joy (compagna di training della vincitrice), mentre Kids In Love non mai stato in corsa.

Esito a sorpresa in apertura di riunione nel Premio Pier Vittorio Zaini, l’handicap ad invito per i G.R. e le amazzoni, con la vittoria di Dufar: l’allieva del Team Gonnelli con Davide Terzuolo in sella era l’ultima del campo al betting, ma in pista non ha rubato nulla, anzi ha inscenato una bella progressione ai 600 finali per sbarazzarsi del battistrada Wartime Warrior e respingere brillantemente l’attacco di Sopran Pechino nei 400 finali. Chiamami Boss inscenava un finale tardivo e chiudeva terzo ad un paio di lunghezze.


Nel Premio Carlo Birigozzi - Trofeo Agri per Amazzoni, bella vittoria di Di Piu con Jessica Spampatti: nel preferito cliché di testa, il cavallo di Stefano Botti gestiva il ritmo nella prima parte di gara e poi si distendeva bene nei 400 finali per respingere agevolmente l’attacco portato da Namara Gold e Sofia Gotti, mentre più indietro la rientrante Punta Ala vinceva la volata per il terzo posto su Disputed, che trovava l’azione solo nei 200 finali.

Nel Premio Luciano Frattini, Garbo faceva uno… sgarbo a Eugenio Goldin battendo tre allievi del trainer di Vercelli: con Nicola Pinna in sella, il cavallo di Bruno Grizzetti proponeva le battute migliori in retta battendo allo sprint Falcone, che era stato il primo a passare sulla battistrada Musa del Nord, poi preceduta per il terzo posto dall’altro compagno di training Stamper.

Arrivo spettacolare nel Premio Giulio Gorini, l’handicap limitato sui 1500 metri: passato ai 400 finali e in allungo, Schiele sembrava poter spezzare l’incantesimo che lo vede ancora maiden in questa stagione, ma nel finale arrivava la beffa, nella forma di Sunny River, che finiva fortissimo nei 250 finali e con precisione “chirurgica” acciuffava il rivale proprio sul filo di lana. In sella all’allievo di Stefano Botti un bravissimo Mario Sanna, jockey che ha un grande senso del traguardo. Arrivo strettissimo anche per il terzo posto, con Charme de Chat che acciuffava Conte Duval.

Dario Di Tocco timbrava il cartellino nella prova di chiusura, il Premio Ernesto Redaelli, l’handicap limitato sui 2000 metri in pista media, con il favorito Fly High: secondo dietro l’alleato Real Back, il cavallo di Stefano Botti (al terzo successo della serata) giocava d’anticipo in retta, passava ai 400 finali e controllava la rincorsa di un Wide Sea comunque tonico (considerata anche la resa di chili) che terminava secondo. Real Back si manteneva in quota al terzo posto.
 

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