All’Ippodromo Snai San Siro di Milano per una volta non sono stati i cavalli i protagonisti della domenica, ma una giovane ed intraprendente ragazza, la jockette Sara Del Fabbro. La fantina milanese, infatti, è stata capace di aggiudicarsi un poker di vittorie nelle prime quattro corse del programma, tant’è che la stessa direzione dello storico impianto ippico meneghino ha allestito una premiazione speciale proprio per questa bella occasione. Per la Del Fabbro è il primo poker, ma lo scorso maggio, a Firenze, riuscì a realizzare una tripletta. Sara Del Fabbro ha 23 anni ed è milanese anche se è nata a Bergamo. La sua passione per i cavalli iniziò giovanissima, a 3 anni, quando iniziò a montare i cavalli grazie alla madre; a 15 anni la decisione di fare la fantina, ma in Italia non erano disponibili dei corsi per accedere al patentino. Quindi l’opzione Inghilterra e da lì, dopo aver frequentato una scuola apposita, ha conseguito il patentino. Le prime monte e le prime corse ufficiali e poi il ritorno in Italia. Da noi la prima vittoria è datata 2020, ma la Del Fabbro si è fatta apprezzare per la determinazione, la mano delicata e l’ottima resa dei cavalli a sua disposizione.
Nella sfilza consecutiva di vittorie della Del Fabbro all’Ippodromo Snai San Siro il primo centro in apertura di riunione, nel Premio Sobretta, con Zain Master, mentre alla seconda, per il Premio Cusano Milanino, ha avuto il compito più agevole con il super favorito Amyntas; alla terza uscita, nel Premio Trobiolo, filtrando di spunto per vie interne, è giunta prima all’arrivo con Beautiful Cindy, mentre al quarto sigillo, per il Premio Bollate, ha interpretato al meglio Chic.
Ma andiamo al dettaglio dell’intero programma di San Siro partendo proprio dalle prime quattro prove vinte da Sara Del Fabbro. Il primo dei due handicap di buona categoria riservato ai 3 anni era quello riservato ai fondisti sul miglio e mezzo allungato, dove dopo una condotta di corsa tranquilla imposta da Shurut, si risolveva in una sorta di volata in progressione, ovvero lo schema ideale per il passista Zain Master, che in effetti mantenendosi molto bene sull’azione, riusciva a mantenere con caparbietà il suo margine di vantaggio ottenuto poco dopo l’ingresso in retta. Flash Of The Blade finiva seconda davanti ad un Charlie Max che quando era partito all’attacco pareva più minaccioso. Stessa buona categoria per la prova per i velocisti sui 1.200 metri, dove Beautiful Cindy colpiva duro filtrando bene per vie interne al primo traguardo e volanda via sicura verso la meta, a confermare la vittoria appena ottenuta la scorsa settimana a Firenze; momento di forma molto caldo per lei, anche se adesso il peso comincerà a diventare più severo. Damnatio Memoriae si doveva accontentare della piazza d’onore dopo aver provato a farsela tutta d’un fiato con Shemoon che a sua volta faceva il terzo dopo essersi presentata con fare deciso ma senza distendersi al massimo.
Il pomeriggio prevedeva anche due handicap di discreto livello per i 3 anni ed oltre divisi per distanza: in quello sul miglio solo la fotografia riusciva a separare Chic e Gagliardo, con il primo che la spuntava dopo aver potuto fare i suoi comodi in avanti. Nel Premio Cusano Milanino, la reclamare sul miglio allungato, dove il super favorito Amyntas manteneva agevolmente le consegne vincendo la sua corsa numero 17 della carriera, mentre Enger rientrava in maniera incoraggiante centrando il secondo posto.
Nelle altre due prove del programma, chiusura di giornata con la corsa sul doppio chilometro valida per il Premio Arese, in cui Secret Mountain ha finalmente centrato la vittoria dopo una serie infinita di piazzamenti. Il successo è giunto spaziando a piacimento Papaveri Rossi, altrettanto netto secondo.
Piccola sorpresa nel Premio Auckland, la vendere per i puledri di 2 anni velocisti, dove la favoritissima Finisterra si faceva sorprendere dalla fuga di Silando, che riusciva nel suo intento facendosela tutta d’un fiato e resistendo bene all’estremo tentativo della sua più quotata avversaria.
Nella giornata di sabato 5 novembre, nel programma strutturato su sei prove, la corsa più interessante è stata il Premio Basilica San Simpliciano che ha visto Summer Lady protagonista con in monta Walter Gambarota. La maiden sui 1.500 metri riservata ai cavalli di 2 anni, vedeva una lotta che coinvolgeva il favorito Regal Love e la debuttante Summer Lady, con quest’ultima che la risolveva a suo favore senza mai dare la sensazione di poterla perdere. Vittoria non a sorpresa, perché le voci sul suo conto erano incoraggianti e l’autorità, unita ad una logica inesperienza, con cui ha fatto suo il debutto, fa ben sperare per il futuro. Al terzo Hubble’s Law si manteneva in quota su Ride The Lion, un altro autore di un esordio tutt’altro che malvagio.
I 2 anni erano protagonisti anche della nursery sui 1.800 metri intitolata a Lodovico Agosta, che veniva siglata in lungo e in largo da Elegant Drago, alla fine quello più seguito dalla punta e che nell’occasione ha dato prova di due cose da ricordare: fa molto bene la distanza e gradisce i terreni allentati. Emperor Jade riscattava la prova sfortunata del Castello Sforzesco con un buon secondo davanti a Palais Monaco. L’altra nursery è stata il Premio Montenapoleone, sempre di categoria buona, era quella per i velocisti puri sulla distanza minima, dove Enta Omri vinceva la sua meritatissima prima corsa della carriera controllando in maniera agevole il tentativo di Sopran Akilios, che dal canto suo teneva sul recupero di Sciampagnola. Un Enta Omri in costante miglioramento, che aveva ancora il serbatoio ben lungi dall’essere pieno.
I 3 anni, invece, avevano a disposizione il tradizionale handicap sui 1.800 metri per i maiden in carriera in apertura di giornata per il Premio Inveruno. Il favorito Trillo ha mantenuto le consegne ma in una maniera difficilmente pronosticabile, dal momento che è stato capace di rientrare completamente a Glen Fall che ai 200 scarsi era passata di una lunghezza tonda: alla fine il fotofinish ha decretato e confermato la gagliarda rimonta ottenuta.
In chiusura, invece, per il Premio Rea, l’handicap per le femmine di discreta categoria di 3 anni ed oltre era Greenvalchiria a chiudere i conti, con un reiterato e cattivissimo attacco alla leader Kenji che aveva impostato a piacimento un ritmo blando: bella e meritata vittoria per un elemento sempre molto generoso.
Infine c’è da raccontare la prova per le amazzoni e i cavalieri intitolata ad Aldo Podestà sui 1.800 metri, che veniva siglata di giustezza da Fight And Fight, che pizzicava Careser ad un centinaio di metri dal palo, con in sella la giovane amazzone Sofia Gotti che vinceva così la sua prima corsa della carriera a San Siro.