Italiani a tavola: le abitudini alimentari alla prova pandemia
Alimentazione e Covid: un report ci spiega quanto è cambiata la vita degli italiani durante e dopo la pandemia di coronavirus.
Quanto è cambiata l’alimentazione degli italiani dopo il Covid?
Già dal primo lockdown, nel marzo 2020, gli italiani hanno imparato a mangiare meglio provando a cucinare di più e sprecando meno cibo. Certo, c’è chi ha mangiato comfort food, chi ha preferito chiamare il delivery o chi ha mangiato più prodotti confezionati ma non tutti siamo uguali.
La pandemia ha cambiato le abitudini alimentari degli italiani, oltre a toccare, sia società che economia in maniera evidente e traumatica per molti versi. Attraverso questo report, un’infografica Covid e alimentazione, è possibile, comunque, leggere statistiche su cibi più sani e nuove consuetudini nate proprio dall’emergenza e, quindi, avere un quadro più completo di quali siano state le reazioni di tutti noi davanti a un evento inaspettato. Quando è partito, il 9 marzo 2020, il lockdown con la chiusura forzata di bar e pizzerie, tante sono state le persone, quindi, che, anche per la prima volta, si sono cimentate nella preparazione di cibi casalinghi, tra cui pizze di solito sempre acquistate all’esterno, e che hanno pensato all’alimentazione in maniera più consapevole e più informata.
PIU' CUCINA CASALINGA MA ANCHE COMFORT FOOD - Molte persone, dunque, nei primi mesi del lockdown, proprio cercando di cucinare il più possibile bene in casa, hanno passato più tempo sui blog gastromici. Parliamo di cifre importanti, anche un più 22 percento completamente inaspettato. Nel contempo, però, sono stati acquistati tanti cibi confezionati in più, il cosiddetto comfort food, con più 31,3 percento di patatine, 32,4 percento di affettati, 21,9 percento di cioccolata, 17 percento di aperitivi. Tanto scatolame in più, con pasta, conserve, olio e riso.
Gli italiani, poi, hanno cominciato a fare dolci, pizza, torte rustiche con lievito, mozzarella e, soprattutto, la farina che ha avuto un’impennata del 152%. Tanti, quindi, si sono cimentati nei prodotti da forno, con tanto di erbe aromatiche sul davanzale e prodotti a km 0. Come ha segnalato anche Coldiretti, infatti, gli italiani non si sono fermati al basilico o alla menta ma hanno, addirittura, ricreato un piccolo orto personale con insalate e pomodori.
ZERO SPRECHI E TANTO KM 0 - Proprio per la teoria per cui avesse senso una spesa più oculata, molti italiani hanno pensato a come sprecare di meno, con utilizzo degli avanzi, attenzione alla scadenza dei prodotti e più cibo locale. La prevenzione, dunque, dello spreco è diventata una missione per tanti con meno scarti nel bidone dell’umido e tanti soldi risparmiati. Ma se le abitudini degli italiani sono cambiate è anche, giocoforza, legato all’emergenza, con palestra in casa, film in streaming, ore passate a giocare online e tanto altro.
Una vita differente, quindi, con più cibi confezionati ma anche la ricerca di cibi che migliorino la nostra salute e che rafforzino il sistema immunitario. Tanta verdura, tanta frutta ma anche l’esigenza di restare in forma. Sono stati moltissimi, infatti, gli italiani impegnati a fare attività fisica in casa, senza mai dimenticare di trovare un attimo per star meglio, per alleggerire lo stress, per pensare alla propria salute.
Ovvio, non tutti l’hanno pensata allo stesso modo, c’è chi mangiato più snack e bevuto più alcolici ma è stato enorme lo stress fisico e psicologico che ognuno di noi ha vissuto in quel periodo, quindi ognuno ha reagito nel modo che ha pensato fosse più consono alla sua persona. Di certo, quello che resta, è che 6 italiani su 10, quindi un numero importante, ha iniziato a usare integratori alimentari come antiossidanti e vitamine. Il cibo, infatti, non è solo nutrimento ma, in molti casi, può essere cura e conforto.