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Beppe Convertini, la bellezza della diversità con Adm

24 agosto 2024 - 09:00

Beppe Convertini, attore, presentatore televisivo e radiofonico, nella commissione del concorso rivolto ad artisti con disabilità Disegniamo la fortuna con Adm.

Scritto da Carlo Cammarella
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Quanto è importante il gioco costruttivo? E soprattutto quanto può essere importante nell’inclusione, soprattutto se parliamo di persone diversamente abili? Temi di grande attualità che abbiamo affrontato con Beppe Convertini, conduttore di “Azzurro storie di mare”, in onda dal 27 di luglio ogni sabato alle 12 su Rai1, e alla guida di “Radio 2 estate in musica” il sabato e la domenica a partire dal 6 luglio. L’occasione è giunta durante la premiazione del concorso rivolto ad artisti con disabilità intitolato “Disegniamo la fortuna con Adm” che si è svolta a giugno nella sede centrale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.

Quanto sono importanti iniziative del genere, come questa promossa dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, dove vengono coinvolti artisti con disabilità?

“Credo che siano fondamentali perché oggi ho visto delle opere straordinarie realizzate da questi ragazzi. La cosa che mi ha colpito è che molte di esse richiamano i grandi artisti di ogni epoca, ma ce ne sono anche altre che raccontano la vita quotidiana dei ragazzi. Queste ci raccontano la forza, il coraggio, l’amore e l’attaccamento alla vita e soprattutto ci dicono che proprio nella diversità di ognuno di noi c’è tanto da scoprire, tanto da imparare, tanto da confrontarsi e tanti motivi per crescere insieme.”

Quanto è importante invece il gioco, inteso come gioco costruttivo, per i bambini nella fase della loro crescita?
“Il gioco è sicuramente fondamentale per i bambini perché permette loro innanzitutto di stare con gli altri: è un linguaggio universale. Ho fatto tante missioni umanitarie in giro per il mondo, nei campi profughi siriani, in Birmania per la questione di Rohingya, nelle baraccopoli di Rio de Janeiro e nelle favelas e i bambini riconoscono il gioco come un elemento universale. Giocavo con loro a calcio, a pallavolo, a campana e devo dire che è un elemento fondamentale che aiuta a crescere, ad avere rapporti con altri e ad essere a contatto con il resto del mondo. E poi il gioco ti permette anche di imparare molto perché ci sono tante attività, che oltre a essere ricreative e farti divertire sono costruttive.”

Quanto è importante invece ai fini della crescita il gioco competitivo?
“È fondamentale capire che nel gioco come nello sport è importante partecipare e non vincere. Poi ben venga se si riesce a vincere, ma la cosa più bella è stare insieme maturando l’idea della squadra, l’idea di poter capire fin da piccoli che nella vita bisogna avere le persone che ti aiuteranno nel tuo percorso e che ci sono anche quelle che aiuterai tu. Il gioco ti permette anche di capire quanto sia importante solidarizzare con gli altri, essere inclusivi perché è un elemento importante per l’inclusione. Tutti i bambini, chi più o chi meno fortunato, sono universalmente inseriti nell’ambito del gioco e quest’ultimo non esclude nessuno.”

Un evento del genere come quello proposto da Adm che tipo di esperienza può portare a bambini o ragazzi disabili che a questo punto hanno la possibilità di competere sentendosi realmente normali?
Io credo che la normalità stia nell’occhio di chi guarda. Tutti siamo normali, anzi la bellezza sta proprio nel fatto che siamo tutti diversi. Nella diversità c’è questa bellezza della conoscenza e della reciprocità. E questa iniziativa è un mondo per rendere partecipi i ragazzi e le ragazze di queste associazioni, includendoli in una sfida dove hanno organizzato delle opere bellissime. Io non ho potuto sceglierne soltanto una perché sono tutte straordinarie.”

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