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Bruscolotti (ex calciatore): 'Passione, ciò che oggi manca al calcio'

14 settembre 2024 - 08:45

Giuseppe Bruscolotti, arcigno difensore del Napoli di Maradona, ricorda il 'suo' Napoli e il suo rapporto con il giocatore più forte del mondo.

Scritto da Dd
Foto da profilo Instagram di Bruscolotti

Foto da profilo Instagram di Bruscolotti

Lo chiamavano “O’ palo e fierr” per la sua caparbietà e per la sua capacità di bloccare gli attaccanti avversari. Giuseppe Bruscolotti, classe 1955, è un’istituzione a Napoli, dove ha giocato per 16 anni collezionando 511 presenze, un record superato solo trent’anni dopo solo da Marek Hamsik.

Ma torniamo a quel periodo, a quel calcio a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Bruscolotti, ci dica, qual è la prima differenza che le viene in mente guardando il calcio di adesso? 
“La passione, il rispetto che avevamo”, dice subito, senza esitazione. “Il nostro pubblico di seguiva e noi ci mettevamo l’impegno e il rispetto dei contratti. Ora i contratti non servono a nulla, sono sempre in discussione. È un calcio totalmente diverso. Hanno interesse perfino i procuratori a cambiare aria, per guadagnare ancora di più. Hanno potere, ma soprattutto pretendono delle commissioni che una società viene spesso messa in difficoltà”.

Ma in quei sedici anni che ha giocato al Napoli è stato mai cercato da qualche grande squadra? E come ha reagito?
“Ho avuto proposte, sì, ma ho sempre rifiutato. Mi hanno cercato Inter e Juventus, ma soprattutto la Roma era innamorata di me, ma ho fatto la mia scelta di rimanere al Napoli. E poi mi è andata bene, ho giocato in una grande squadra con il più grande giocatore del mondo. Diciamo che sono stato ripagato in tutto.”

Tranne in Nazionale, purtroppo.
“Già, è un grande rammarico. Penso che per quello che ho fatto, in quegli anni, avrei meritato un posticino pure io. Nelle classifiche finali che all’epoca stilavano le migliori firme del giornalismo sportivo, il mio nome era sempre tra i primi, vuol dire che un certo valore c’era. Ma all’epoca c’erano i blocchi, era difficile che ti facessero entrare.”

Ma torniamo a quel Napoli, glielo chiederanno tutti, com’era Diego Armando Maradona?
“Sono stato fortunato, è una cosa che non capita a tutti avere accanto un giocatore come Diego. Soprattutto poi per il rapporto che avevo con lui, con il quale si è creata un’amicizia incredibile, perché lui era una persona fantastica anche al di fuori dal campo”. 

Un grandissimo campione, ma anche una personalità molto complessa, quella di Maradona.
“I problemi li abbiamo avuti, e li abbiamo, tutti, chi più e chi meno, ma l’atleta va giudicato solo per quello che fa in campo. Per il resto, come ogni uomo, anche un atleta ha diritto alla propria vita. E nella vita chi è padrone, chi è che non sbaglia? Su di lui tanti hanno parlato denigrandolo, senza sapere cosa e quanto lui ha fatto nel sociale.”

Ma tornando al Bruscolotti giocatore, invece, c’è qualcuno in cui lei si rivede oggi?
“No, è un gioco troppo diverso, con moduli diversi. Oggi nessuno sa difendere, sa stoppare un attaccante. E difficilmente vedi gioco in verticale, passaggi da 25 metri del trequartista. Oggi vedi tante partite noiose, con troppi passaggi a vuoto.”

Parlando invece del suo Napoli, cosa è successo in questi ultimi due anni per passare dal secondo scudetto alla terribile annata scorsa?
“L’anno del secondo scudetto è stato straordinario: si era visto fin dall’inizio che la squadra era una spanna sopra le altre. Lo scorso anno, invece, non ho proprio idea di quello che è successo. Solo chi l’ha vissuta dal di dentro, può sapere cosa può essere successo.”

Bruscolotti ora di cosa si occupa, so che oltre qualche esperienza come opinionista di calcio, lei ha anche un’attività nel mondo del gioco?
Sono ancora un imprenditore nel mondo del gioco (è proprietario di una sala giochi, Ndr), e proprio nel mio ruolo mi batto anche per il rispetto delle regole da parte di tutti, e per il rispetto dei giocatori, soprattutto i più deboli. Si parla tanto di ludopatia, ad esempio, ma come si può pretendere di contrastarla bene fino a che noi del gioco fisico a un certo punto spegniamo tutto, mentre i siti continuano a funzionare h24? Abbiamo fatto una legge sul gioco, in Campania, che molti ammirano, e che potrebbe essere presa ad esempio. A mio parere il rispetto delle regole, degli orari in tal caso, in qualche modo dovrebbe essere imposto a tutti. Confidiamo nel riordino anche per la salvezza di tutto il settore e della sua importanza per lo Stato.”

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