Giuseppe Cruciani , casinò e case chiuse, accoppiata formidabile
Giuseppe Cruciani mette a 'nudo' gli italiani e svela i loro segreti tra le lenzuola: Ci sono meno tabù di quanto si pensi'.
Cinquant’anni dopo i Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini, un viaggio nella società italiana del XXI secolo per conoscere le nostre abitudini e i nostri tabù, veri o presunti. Un viaggio tra le italiche lenzuola: a guidarlo, maestro sincero e pungente, è il conduttore radiofonico Giuseppe Cruciani, che con il suo libro “Nudi”, edito da La nave di Teseo, racconta senza pregiudizi e con grande veridicità il nostro rapporto con il sesso.
E senza girarci troppo intorno e senza falsi moralisti, proprio da “Nudi” partiamo, nell'intervista a Cruciani: che spaccato degli italiani emerge dal suo libro e come le è venuta voglia di entrare nelle loro lenzuola? “Lo spaccato che ne esce è di un'Italia molto più avanti rispetto ai tabù che si pensa che ancora resistano. Da anni raccolto alla radio, ma non solo, testimonianze sulla sessualità di gente comune, o mi faccio raccontare qualche esperienza da un personaggio famoso. Ho ora deciso di mettere tutto per iscritto, facendo un libro su quello che gli italiani fanno sotto le lenzuola, almeno quello che ho conosciuto io”.
Durante il lockdown gli italiani hanno trascorso un sacco di tempo a casa. Questo ha cambiato il loro rapporto con il sesso? “Certamente sì. In particolare, è diminuita la possibilità di avere un approccio sessuale libero e dunque sono cambiati i rapporti occasionali. E anche adesso, che più o meno la situazione è tornata quella di prima, c'è ancora qualche remora in più rispetto a quanto avveniva prima del lockdown”.-
Nel suo libro lei racconta anche storie di persone che “lavorano” con il loro corpo. Che cosa ne pensa della prostituzione in generale? Sarebbe a favore della sua legalizzazione? “Penso che si lavora per necessità e si ha bisogno di mettere il proprio corpo in vendita, si ha diritto di essere trattati com un lavoratore qualunque. Da anni mi batto affinché ciò diventi possibile”.
Diverse proposte di legge propongono di legalizzare altri casinò, e contemporaneamente le case chiuse. Che cosa ne pensa di questa accoppiata? “Magari fosse possibile farlo! Sarebbe un'accoppiata formidabile, un passo avanti da parte della civiltà. In altri Paesi è così: diversi Stati consentono di giocare e, nella stessa location, anche di fare sesso. Del resto, si tratta dello stesso godimento, anche se c'è chi apprezza di più quello derivante dal gioco e altri che invece preferiscono quello del sesso. Non solo sarebbe una cosa stupenda, ma questa accoppiata farebbe incassare allo Stato un sacco di soldi.... ma non credo che in Italia sarà possibile”.
Nella sua trasmissione cult, La Zanzara, si è occupato talvolta anche di gioco. Che cosa ne pensa dell'atteggiamento dei più recenti governi nei confronti di questo settore? “Gli ultimi governi hanno un atteggiamento punitivo, anche dal punto di vista delle tasse, ma poi quando servono soldi attingono al settore. Ma bisogna prendere una posizione: il gioco o lo cancelli o lo faciliti. Personalmente penso che il gioco abbia bisogno di espandersi, altrimenti gli operatori resteranno con l'acqua alla gola”.
Lei dice che “essere insultato è una delle godurie più intense della giornata”, ma non è faticoso litigare, o comunque avere discussioni assai accese, tutti i giorni? “In effetti è un po' stressante impostare delle trasmissioni che prevedano delle polemiche. Arrivo alla fine della giornata provato ma, bisogna ammetterlo, non è come andare in fabbrica o spaccare pietre”.
Che cosa principalmente la fa arrabbiare e che cosa invece la annoia? “Mi fa arrabbiare l'ipocrisia, mi annoia il vuoto da riempire durante la giornata”.