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Metaverso: Meta apre il suo sistema operativo, nuove frontiere per il gaming

10 luglio 2024 - 09:59

Nuovo passo in avanti nel metaverso ancora una volta per mano di Meta (Facebook) che apre la sua piattaforma.

Scritto da Ac
Foto Julien Tromeur Unsplash

Foto Julien Tromeur Unsplash

Il Metaverso, come abbiamo già avuto modo di approfondire su queste pagine, può rappresentare una grande opportunità non soltanto per il mondo del gaming inteso come videogaming, dove del resto rappresenta già una realtà e pure in rapida crescita: ma può invece rappresentare anche un mezzo di grande sviluppo per il business e, quindi, per tutte le imprese. Quindi anche per l’industria del gioco pubblico nella sua interezza e globalità. Un punto che, non a caso, è stato ampiamente esplorato anche in occasione di IGE - Italian Gaming Expo & Conference, a Roma. 

Ora però il dato in avanti ulteriore (e, forse, la vera accelerazione) si potrà avere anhc euna volta grazie a Meta: la società fondata  da Mark Zuckerberg che ha deciso di offrire il sistema operativo del suo visore alle aziende che vorranno costruire dispositivi per la realtà mista e virtuale. Ad annunciarlo è stato il Ceo in persona  (visibilmente eccitato) sottolineando come la mossa rappresenti un passo significativo verso la realizzazione della sua visione di una piattaforma di computing aperta per il metaverso. Il sistema operativo si chiamerà Meta Horizon OS, e rapprese da il frutto degli (enormi) investimenti dell’azienda di Palo Alto, in gradl di incorporare tecnologie avanzate come il tracking da dentro a fuori, il riconoscimento di occhi, viso, mani e corpo, e una serie di funzionalità per un’esperienza di realtà mista di alta qualità che mescola in modo fluido il digitale e il fisico.

Per gli sviluppatori, Meta Horizon OS dovrebbe quindi essere una (gradita) opportunità in quanto il fatto di poter lavorare su framework predefiniti consente di abbassare i costi e diminuire drasticamente i tempi di sviluppo di applicazioni immersive. Inoltre, come spiega nei dettagli l'Osservatorio Metaverso, grazie all’integrazione di Meta Horizon Store (il vecchio Meta Quest Store), le aziende partner avranno accesso alla più vasta libreria di app di AR e VR.
Ma non è tutto. bisogna infatti tenere conto che Meta Horizon OS con il suo layer sociale Horizon, dovrebbe consentire agli utenti di diversi visori/app di mantenere le loro identità in molteplici spazi virtuali. questo potrebbe rappresentare un primo, grande passo verso una sorta di interoperabilità, che come sappiamo rappresenta da sempre il principale ostacolo per gli sviluppatori e quindi un freno per il progresso nel settore. 

Ma ancora è troppo  presto per valutare i reali impatti di questa evoluzione, ancora soltanto annunciata, e dovremo attendere le prime implementazioni per capire come funzionerà. e quali saranno gli effettivi benefici per gli sviluppatori. E, di conseguenza, per le imprese dei vari settori, gaming compreso. Anzi, forse potremmo dire meglio: gaming in testa.

Partnership con Asus, Microsoft e Lenovo

Intanto, alcune tra le più importanti aziende tecnologiche globali sono già al lavoro su nuovi dispositivi basati su Meta Horizon OS. Asus svilupperà un “nuovo visore da gaming ad alte prestazioni”, Lenovo “creerà dispositivi di realtà mista focalizzati su produttività, apprendimento e intrattenimento” e Xbox progetterà una versione limitata di Quest, “ispirata a Xbox” (non è chiaro se sarà solo un accordo di branding o se Microsoft punterà sulla VR per il suo dispositivo di gioco).

Ma Meta sta anche semplificando il modo in cui gli sviluppatori possono distribuire le loro app, eliminando le barriere tra Meta Horizon Store e App Lab (lo spazio dedicato alle app meno mature). Ciò permetterà ai developer di pubblicare i loro titoli più rapidamente. 

Inoltre, l’azienda di Zuckerberg sta sviluppando un nuovo framework per “spatial app” che aiuterà i creatori di app mobili a trasportare le loro creazioni in realtà mista o a sviluppare nuove app per Meta Horizon OS.

Con queste mosse, Meta passa dunque da una gestione controllata della combinazione hardware-software ad una più aperta (non open source) e simile ad Android. Un modo per favorire un ricco ecosistema di sviluppatori e contrastare l’avanzata del modello chiuso di Apple. ma

Ciò che più importa è che la battaglia per la conquista del futuro metaverso è solo all’inizio e interessa tutte le big tech (al punto che si attendono sviluppi anche da Google e Samsung). È ciò dovrebbe garantire una forte spinta e un’accelerazione in termini di sviluppo, quindi di opportunità.

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