Il videogame che veicola la cultura, e favorisce la didattica. E’ questo il segreto alla base dell’esperienza formativa interattiva promossa dalla Fondazione Arnaldo Pomodoro che unisce studenti e insegnanti, nella costruzione di un racconto personale e collettivo, all’insegna dell’arte e della cultura, attraverso il videogame. Per un autentico viaggio digitale (ma anche analogico) alla scoperta di sé stessi e della propria memoria. Tutto questo è racchiuso nel progetto Smartschooling: l’iniziativa che è già divenuta realtà, grazie al lavoro della Fondazione Arnaldo Pomodoro e del supporto della Fondazione Cariplo. E non solo. In effetti, la proposta ha preso forma attraverso un percorso di co-progettazione nel quale hanno lavorato insieme oltre 30 professionisti tra insegnanti, operatori culturali e game designer. Per "una proposta utile alla Scuola perché progettata insieme alla Scuola", come viene presentata dalla fondazione, e un progetto liberamente ispirato alla biografia di Arnaldo Pomodoro.
Al centro dell’esperienza c’è però un videogame. Un gioco collaborativo a squadre, denominato “Missione Pietrarubbia”, attraverso il quale le classi possono esplorare l’archivio dell’artista per dare vita ad un proprio archivio digitale. Sotto il motto: «Vince la classe o non vince nessuno!».
Si tratta di un videogioco ambientato in una galassia immaginaria e in un tempo lontano, in cui la classe – dotata di mappe e carte di grande formato – deve affrontare sfide che richiedono l’uso di logica, intuizione, senso pratico e scambio di saperi. Ciascun giocatore è chiamato a misurarsi con le proprie abilità, nel rispetto di regole condivise, attraverso capacità di osservazione, ascolto e collaborazione. Ma, come detto, si tratta anche e soprattutto di un progetto didattico, che coinvolge direttamente i docenti. Con un vero e proprio “diario di bordo” concepito per gli insegnanti come strumento di lavoro da utilizzare durante l’anno scolastico, con schede didattiche di attività di carattere esperienziale e ispirazionale per la costruzione di un archivio individuale e di classe.
Il progetto di Smartschooling è stato presentato nella sede della Fondazione Pomodoro con un evento dedicato, dopo una sperimentazione avviata in 15 classi tra prime, seconde e terze provenienti da sei istituti diversi, tra Milano e Novara, nel corso dell’anno scolastico 2021/22 ed è tuttora in corso per l’anno 2022/23. A partecipare, nello specifico, sono stati insegnanti e studenti degli istituti: IC Bellini, scuola secondaria di primo grado, Novara; IC Gino Capponi, Scuola secondaria di primo grado “Agostino Gemelli”, Milano; IC Paolo e Larissa Pini, Scuola secondaria di primo grado “Trevisani-Scaetta”, Milano; IC Nazario Sauro, Scuola secondaria di primo grado “Rinascita Livi”, Milano; IC Quntino Di Vona-Tito Speri, Scuola secondaria di primo grado “Quintino Di Vona”, Milano; IC Antonio Stoppani, Scuola secondaria di primo grado “Santa Caterina”, Milano.
Ma l’iniziativa non vuole affatto esaurirsi qui, anzi, l’intenzione della Fondazione è proprio quella di espanderla anche al di fuori del territorio locale, provando a toccare l’intera Penisola. Del resto, l’arte di Arnaldo Pomodoro rappresenta un patrimonio della nazione e della collettività e portare l’arte nelle scuole e tra i giovani, attraverso lo strumento di facile penetrazione del videogame, è un’opportunità unica e da non perdere.