E' giunta alla fine la storia di Mike Postle? Cade anche l'ultima causa da 330 milioni $
Mike Postle molla anche la causa da 330 milioni di dollari e la storia della sua presunta truffa potrebbe giungere alla parola fine.
Mike Postle ha ritirato la causa in cui denunciava per diffamazione chiedendo 330 milioni di dollari di risarcimento ad una serie di personaggi e perderà automaticamente tutte le cause anti Slapp, cioè quelle azioni legali che servono a far desistere i ricorrenti inondandoli di spese legali e allungando i tempi del giudizio. Ma questa mossa significherà anche che Postle ora dovrà a Veronica Brill e a tutti quelli che ha avuto contro in questi anni, i costi legali della sua difesa.
Alla fine, però, Postle potrebbe comunque riuscire a farla franca nonostante i suoi avvocati abbiano smesso di rappresentarlo tempo fa per presunte inadempienze. Insomma, non ha pagato gli avvocati, finora non ha pagato nessuno e, spese legali a parte, potrebbe mantenere i soldi vinti negli streaming incriminati e, come detto, farla franca.
Va ricordato anche che molti dei querelanti originali si sono accordati in via extragiudiziale con la Stones Gambling Hall, ma coloro che hanno continuato la causa contro Postle alla fine si sono trovati in un vicolo cieco.
Senza dubbio, lo scandalo Mike Postle è stato uno dei più importanti degli ultimi anni nella comunità del poker internazionale. Il giocatore americano è stato accusato a fine 2019 di aver barato durante le dirette streaming organizzate alla Stones Gambling Hall.
Lo streaming è stato, infatti, l'origine di tutte le polemiche. Postle è stato accusato di avere accesso alle carte coperte dei suoi rivali in tempo reale, il che gli avrebbe permesso di bluffare quando giocava e di pagare correttamente ogni volta.Quelle inquadrature in cui china il capo e molte mani in cui appare un player fenomenale nei bluff e nei super call, hanno insospettito molti giocatori.
Quando tutte le polemiche sono venute alla luce, sono state analizzate dozzine di ore di flussi per identificare spot che non avevano senso e sono state trovate mani molto pazze con linee che nessun giocatore normale avrebbe condotto. Separatamente, queste mani erano passate inosservate da tutti per molto tempo, e fu Veronica Brill a lanciare le prime accuse pubblicamente.
Di fronte alle prove che sono state pubblicate, la comunità ha emesso un verdetto unanime: Postle stava barando. Tuttavia, anche se qualcosa è più che ovvio per i giocatori, non deve essere così per un arbitro. Postle ha perso il popolare processo su Twitter, ma ha vinto in tribunale.
Tutto è iniziato con una causa congiunta guidata da Veronica Brill, a cui si sono aggiunte le dozzine di giocatori interessati che hanno condiviso un tavolo con Postle per mesi in quello streaming. Il giudice ha archiviato il caso sulla base del fatto che non c'erano prove conclusive che Postle stesse barando poiché le prove da sole non costituiscono una prova affidabile di frode.
Questa risoluzione del tribunale ha dato le ali a Mike Postle, che ha deciso di intentare una causa per diffamazione da 330 milioni contro Daniel Negreanu, Haralbos Voulgaris, Joe Ingram, ESPN e PokerNews oltre a pagine come Upswing Poker, Run It Once, Crush Live Poker, Solve For Why e Poker Coaching, guidati rispettivamente da Doug Polk, Phil Galfond, Bart Hanson, Matt Berkey e Jonathan Little.