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Jennifer Shahade fa causa all’Us Chess per discriminazione e diffamazione

25 luglio 2024 - 15:19

La poker pro e giocatrice di scacchi Jennifer Shahade fa causa all’Us Chess e per discriminazione e diffamazione e denuncia due casi di violenza sessuale contro di lei da parte del Gran maestro Alejandro Ramirez.

Scritto da Redazione
Pagina facebook di Jennifer Shahade

Pagina facebook di Jennifer Shahade

Discriminazione, ritorsione, disagio emotivo, diffamazione e calunnia, violazione della privacy e violazione del Rico Act del New Jersey. Sono queste le accuse mosse dalla poker pro e due volte campionessa statunitense di scacchi femminile, Jennifer Shahade, contro la Us Chess a cui ha recentemente fatto causa.

Secondo quanto riporta Card Player lo scorso anno si era dimessa dalla federazione come direttrice del programma femminile statunitense di scacchi, sostenendo che l'organizzazione dimostrava ostilità invece di supporto, minimizzando le accuse di violenza sessuale che aveva mosso.

Shahade aveva lavorato con la Us Chess dal 2006 e infatti aveva assunto il ruolo di direttrice del programma femminile a partire dal 2018. Dopo anni di lavoro con giocatrici di scacchi, si era fatta avanti denunciando due casi di violenza sessuale contro di lei da parte del famoso gran maestro Alejandro Ramirez.

Tuttavia il Wall Street Journal riferiva che la federazione non era riuscita a indagare efficacemente su quanto accaduto anche se altre donne le avevano riferito altre storie in cui descrivevano di essere state anche loro vittime di Ramirez. Successivamente Shahade  si dimise dagli incarichi presso il St. Louis Chess Club e da allenatore della squadra di scacchi della St. Louis University.

Nonostante le accuse di Shahade nel 2020 e altre nel 2021, in cui figura anche l’aggressione a una ragazza di 15 anni, Ramirez è stato comunque nominato allenatore della squadra femminile statunitense alle Olimpiadi mondiali di scacchi in India nel 2022.

La causa nomina anche imputati il ​​presidente degli scacchi degli Stati Uniti Randy Bauer e lo scrittore Peter Tamburro. Si presume che Bauer abbia nascosto le denunce e abbia dovuto affrontare richieste di dimissioni.

 

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