PokerStars Flutter vs Kentucky: gli avvocati di Stato chiedono subito 100 milioni $
La maxi causa tra Flutter e lo Stato del Kentucky prosegue e ora PokerStars rischia di pagare subito 100 milioni di dollari.
Scritto da Cesare Antonini
Flutter Entertainment ha promesso battaglia dopo che la Corte Suprema del Kentucky ha respinto l’appello presentato dalla società proprietaria di PokerStars per sospendere o cancellare la sanzione di 870 milioni di dollari comminata dallo Stato Usa per aver raccolto gioco dai players americani nonostante l’assenza di una regolamentazione. Ma la novità di queste ore è che gli avvocati dello Stato stanno lavorando su una mozione da presentare al Franklin Circuit Court per raccogliere $ 100 milioni in obbligazioni emesse cinque anni fa da PokerStars dopo aver perso i primi ricorsi e avviato un lungo appello. A rivelarlo è stato il portavoce del governatore Andy Beshear, Crystal Staley che ha anche segnalato come l’udienza in tribunale sulle obbligazioni sia prevista per il 19 aprile.
Sarebbe un brutto colpo, intanto, per la room di Flutter che non vuole pagare oltre 10 volte quello che aveva guadagnato nello Stato del Kentucky, ossia 85 milioni di dollari. Chissà perché, i Governi riescono sempre ad applicare sanzioni spropositate e sproporzionate senza calcolare i ricavi, i costi e, come in questo caso, i soldi che i players hanno vinto sulla room lasciando solo la “spesa” che è la rake applicata ai tavoli da gioco.
Una delle giustificazioni sarebbe in alcuni passaggi della Corte Suprema come questo: "Il Commonwealth del Kentucky ha subito perdite finanziarie insieme al tragico danno ai suoi cittadini. I sistemi di assistenza sanitaria mentale e fisica che si prendono cura dei cittadini danneggiati dal gioco d'azzardo illegale sono supportati in parte dallo Stato. Il denaro inviato a conti di gioco offshore viene perso e lo Stato privato delle tasse a cui ha diritto. Il costo per perseguire e incarcerare persone che ricorrono alla criminalità per sostenere il loro gioco d'azzardo è un costo enorme per il sistema penale teso ed eccessivo del Kentucky ". Ma se il poker non era regolato di chi è la colpa? Fermo restando che l’Uigea era in vigore e che probabilmente PokerStars sapeva di essere borderline. Dopo quelle batoste, infatti, ormai la room non rischia più in nessun angolo del mondo.
Come andrà a finire? La battaglia legale sarà lunghissima, Flutter non molla. I dirigenti di PokerStars all’epoca hanno detto agli avvocati dell'allora Governatore Matt Bevin in una riunione del novembre 2016, che il Kentucky "non raccoglierà mai un centesimo dalla causa del poker online, anche se vince il caso in appello”.
Le dichiarazioni di questi giorni sono più diplomatiche ma difficilmente Flutter mollerà il colpo: "Flutter è deluso dal rifiuto della sua petizione di riesame e continua a contestare fortemente la base di questo giudizio - si legge in una dichiarazione di Flutter - insieme ai suoi consulenti legali, Flutter continuerà a considerare la sua posizione in relazione alla sentenza, incluso il potenziale appello contro la decisione del caso alla Corte Suprema degli Stati Uniti insieme ad altre vie legali che potrebbe perseguire in seguito. Flutter rimane fiducioso che qualsiasi importo alla fine pagato per risolvere la questione sarà una parte limitata del giudizio ripristinato. Ulteriori annunci saranno fatti a tempo debito come e quando appropriato. "