skin
Menu

La miopia dei governi sulla regolamentazione del gioco è un male sempre presente nel mondo

13 dicembre 2022 - 18:20

Il Brasile, tra ritardi, ostruzionismi ed elezioni, vede sfumare per l'ennesima volta la produzione del framework normativo sul gambling.

Foto Ispi

Il 12 dicembre 2022 era l’ultimo giorno possibile per approvare il regolamento sul gioco in Brasile ma, come ci si aspettava, il giorno  si è concluso senza lasciare traccia di un'azione legislativa favorevole all'industria del Gambling.
Tutta colpa, secondo quanto riporta Sbc, dell’ex presidente Jair Bolsonaro che ha avuto quattro anni per convincere i suoi più grandi sostenitori, il gruppo cattolico degli evangelisti, a sostenere un'industria che avrebbe posizionato il Brasile tra i cinque mercati di scommesse e di gioco più popolari.
Indipendentemente dalla rilevanza del settore, per la sua affinità con lo sport o perché ha la sesta popolazione più grande a livello globale, il settore varrebbe circa 3,4 miliardi di dollari all'anno entro il 2027, secondo H2 Gambling Capital.
Questo, ovviamente, se il settore viene regolamentato il prima possibile.

Originariamente, nel 2018, il governo di Michel Temer aveva stabilito un periodo di due anni per approvare la proposta di regolamento, con la possibilità di prorogarlo per altri due anni. Sebbene nelle ultime settimane siano circolate voci su una possibile proroga di queste date in modo che Bolsonaro avrebbe avuto più tempo per firmare il regolamento, la realtà è che la scadenza originaria fissata per il 12 dicembre non è stata rispettata.

La verità è che il mercato del gioco in Brasile esiste già e genera già milioni all'anno. Le aziende più importanti hanno già le loro operazioni pronte per lanciare ufficialmente i loro prodotti, mentre altre sono già fisicamente nel Paese per approfittare di svolgere tutte le azioni a livello locale. Esiste ma opera nell’ombra, ovviamente. 

Specie per il betting si sperava che si potesse partire in tempo per la Coppa del Mondo ma ciò non è stato possibile. In altre parole, né lo Stato può generare reddito, né i clienti possono usufruire della certezza giuridica che garantisce loro di giocare in un mercato regolamentato e con regole chiare che prevedano misure di prevenzione e sicurezza.
Ora, cosa rappresenta questa mancanza di iniziativa per gli operatori? Probabilmente niente. Entrambi gli operatori, fornitori e affiliati hanno già dimostrato la loro capacità di raggiungere il paese sudamericano e adattare la loro offerta a tutti i giocatori. 
La miopia dei governi sul gioco continua, a corrente e tempi alternati. Ma si ripete sempre allo stesso modo e non ha davvero alcun senso se si vogliono tutelare i più deboli, tutta la cittadinanza e anche le casse dello Stato. 

Altri articoli su

Articoli correlati