Liquidità poker online: 'epocale' la posizione della commissione finanze Senato ma non vincolante
Da oltre 7 anni le camere e la politica non parlavano in termini favorevoli della poker pooling liquidity ma il parere della VI commissione finanze del Senato non è una condizione che l'esecutivo dovrà seguire sine qua non.
È senz’altro epocale la posizione assunta dalla VI Commissione Finanze del Senato presieduta da Massimo Garavaglia che ha espresso parere favorevole alla valutazione da parte del Governo dell’introduzione della liquidità condivisa di poker online nel decreto del riordino del gioco online pronto ad essere varato dall’esecutivo e quindi dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Epocale sì, ma spieghiamo bene come stanno le cose forse smorzando un po’ gli entusiasmi ma, più che altro, per mantenere una certa cautela sul pronostico di una “partita” che deve ancora essere giocata nelle sue fasi decisive.
Epocale perché mai si era visto nelle varie sequenze dell’iter parlamentare, che una commissione si esprimesse in maniera così decisa e diretta sull’introduzione della pooling liquidity tra l’altro con la possibilità dei player italiani di sfidare i giocatori di tutto il mondo e non più limitati solo all’Italia o alla liquidità regionale europea con Francia, Spagna e Portogallo. Un fatto senz’altro importante e frutto di un’azione ficcante della room internazionale GGpoker che vorrebbe entrare nel mercato in Italia a patto di poter sfruttare la sua grande liquidità estera. Dall’abbandono del progetto dal 2017 dopo esserne stati i fautori, la liquidità di poker online non era mai stata in agenda di nessuna posizione governativa e parlamentare. Adm era ferma al famoso “rischio riciclaggio” e la questione veniva spazzata via in un men che non si dica. Anche chi ci chiedeva della liquidità rispondevamo sempre la stessa cantilena: “Non è né in agenda né nei piani dell’esecutivo e quindi dei Monopoli.”
Ma andiamo a rileggere quello che è contenuto tra le osservazioni della commissione di Garavaglia che, rispetto alle condizioni che impongono invece una modifica obbligatoria del decreto e quindi del bando di gara, in questo caso non sono vincolanti e la formulazione della VI Commissione Finanze lo spiega benissimo: “Si chiede che il Governo valuti l'opportunità di prevedere l’introduzione della modalità di gioco cd. 'liquidità condivisa' (o anche 'liquidità internazionale') con fonte regolamentare al fine di potenziare l’offerta di gioco in Italia, con riferimento in particolare al gioco del poker online".
Questo il passaggio cruciale di tutto il documento che trovate qui e che abbiamo pubblicato ieri appena trasmesso al Governo.
Si evince che l’opportunità di prevedere l’introduzione della modalità di gioco è più un consiglio e una raccomandazione che una condizione da rispettare. Per questo la posizione presa dalla commissione finanze è senz’altro sorprendente e straordinaria ma potrebbe essere ignorata in fase di stesura definitiva del documento.
Approfondiremo poi quello che pensano le aziende che offrono poker online ma per il momento la partita che i fautori della liquidità condivisa stanno giocando prosegue e non è affatto finita. L’assist della Commissione Finanze c’è ed è senz’altro una base importate da cui ripartire anche se in molti temono che tutto crollerà nella bozza finale del testo sulla base del quale, poi, si andrà a gara. Staremo a vedere.