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Casinò, il peso delle slot e dell'assenza di Campione

23 marzo 2022 - 09:12

Ecco una disamina dell'andamento dei casinò italiani, con particolare riferimento alle slot e al peso che ha avuto la chiusura temporanea di quello di Campione d'Italia.

Scritto da Mauro Natta

   

La prima annotazione dovrebbe essere quella riguardante l’incidenza dei proventi slot sul totale, contemporaneamente la continua decrescita dei ricavi dai giochi da tavolo. Non si può fare a meno di notare la ridotta offerta di detti giochi anche se, a dire il vero, sono stati effettuati tentativi di incrementarla ma con scarso successo. In specie, parlando del craps si può ipotizzare un rendimento poco adatto a coprire il costo del personale addetto.

Ma non si può sottacere l’intento di voler aumentare l’offerta anche se non riuscito; la ricerca di altri nuovi giochi potrebbe, se del caso in esclusiva, contrastare la concorrenza facendo leva ed affidamento su nuove presenze attratte dalla/e novità. Può essere di qualche utilità un confronto con Saint Vincent per verificare la rilevanza di una offerta più ampia anche tenuto in considerazione le presenze.

Merita verificare la portata della roulette francese sul totale dei giochi da tavolo, anche se in diminuzione sino al 2019 considerando la chiusura di Campione d’Italia. Forse il trend del punto banco potrebbe far riprendere lo chemin de fer anche se nei fine settimana, per cominciare. In buona sostanza si può pensare ragionevolmente di fare un po’ di concorrenza a Montecarlo senza dimenticare un congruo investimento in qualità di servizi alla clientela.

Propongo un raffronto con Saint Vincent per sottoporre alla attenzione risultati che. a prescindere dalle presenze, danno una idea abbastanza vusibile della offerta molto più allargata.

 

Gli anni 2020 e 2021 sono stati inseriti per una conoscenza più completa per il lettore, ben sapendo che l’attività è stata ridotta.

Ciò che maggiormente colpisce è che durante il periodo di chiusura del casino di Campione non si sono registrati effetti positivi sui ricavi dei due considerati. Non si può fare a meno di notare la quantità dei prodotti offerti tra le due case da gioco in discorso, il che dovrebbe indurre a riflettere sul come pensare al rilancio.
Sicuramente un bilancio che può contare su maggiori ricavi e costi. Non è la prima volta che mi impegno in confronti che a prima vista possono sembrare impossibili. Questo ha il solo scopo di verificare le offerte di gioco di due casinò, offerte dalle quali a mio parere può derivare una notevole incidenza dei ricavi slot sul totale.
Lungi da me la certezza della precedente possibile conclusione ma per avere torto, il che potrebbe essere, mi piacerebbe averne la dimostrazione.

Non penso assolutamente che la location possa influire, tutto al più, a favore di Sanremo con la sua storia dal 1927 e con le manifestazioni esclusive che hanno attirato ed attirano clientela d’élite.

A prescindere dalle precedenti considerazioni non si può sottacere come i giochi francesi tradizionali abbiano avuto in tempi non tanto lontani una rilevanza ragguardevole sul totale dei ricavi.
Certamente non si può non rilevare l’eccessivo peso delle slot che, a parte ogni altra possibile considerazione, non sono a conforto delle entrate e, conseguentemente, a ristoro dei costi aziendali. Esiste, dunque e parlo sempre per me, un serio pericolo che le necessità di bilancio impediscano l’incremento dell’occupazione e con questo il mancato rilancio che la casa da gioco di Sanremo merita indubbiamente.
Mio nonno che ha navigato per una vita diceva sempre che il porto lo fanno i marinai ma gli ufficiali devono essere all’altezza.

Ufficiali, forse il solo comandante, con la lunga esperienza di chi ha iniziato dalla gavetta, con l’abilità di conoscere profondamente le esigenze della clientela e della casa da gioco, un esperto di come si controlla il trend e come si interviene in tempo per modificarlo e che abbia dato ampia prova di avere tutte quelle caratteristiche le quali, se da un lato gli consentono di assumere un simile incarico, dall’altra gli permettono di prendersene le relative responsabilità.

Chiudo chiarendo che, nel modo più assoluto, non intendo fare riferimento al sottoscritto che, a ottantuno anni, ha solo necessità di riposo e di passeggiate col suo cane di sedici anni.
Seguono alcuni dati relativi al casino di Venezia (tutte le due sedi).

 

  

Non pare, ad un primo approccio e non potendo disporre di dati separati tra Ca’ Vendramin e Ca’ Noghera, che la chiusura del casinò di Campione d’Italia abbia apportato significativi e seri incrementi in introiti totali e/o separatamente considerati.

Anche e a maggior conforto si deve prendere visione che il rapporto dei ricavi slot sul
totale non ha subito mutamenti di rilievo.
Se ne potrebbe dedurre che la chiusura di Campione non ha per nulla influito sulle performance delle case da gioco italiane.
Al tempo stesso potremmo aggiungere che i clienti della casa da gioco chiusa a luglio del 2018, ovvero il bacino di utenza solito, si è rivolto molto probabilmente in Svizzera o a San Marino stante gli introiti e le presenze di quest’ultimo.

Ma se la clientela si è rivolta ai casinò svizzeri vicino al confine si può anche pensare di cogliere l’occasione per battere la vicina concorrenza introducendo nell’offerta nazionale qualche gioco completamente nuovo tale da solleticare la naturale curiosità dei giocatori ponendo un parziale rimedio al divieto di pubblicità tramite il porta a porta. Non dimentichiamo che un chiaro ritorno a giochi tradizionali quali roulette francese e chemin de fer sono da considerare attentamente.

 

 

 

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