Quello che tutti conoscono: tra cinque mesi termina il periodo concordatario, al 31 dicembre 2023 il bilancio della società che gestisce il Saint Vincent Resort & Casino registrava un utile di circa 15 milioni, il doppio dell’anno precedente.
Mi pare che l’immagine della casa da gioco di Saint Vincent non abbia avuto una buona presentazione dalle dichiarazioni dell’amministratore unico, stante il risultato dell’ultimo bilancio approvato, in vista della discussione in commissione dell’esito dello studio affidato alla Ernest&Young e del parere legale correlato alle possibilità che si presentano possibili per il futuro gestionale del casinò.
Potrei anche vedere il famoso bicchiere mezzo vuoto anziché mezzo pieno, la situazione non mi appare molto diversa da quello che ho potuto trarre dall’ultima iniziativa che mi è stato possibile leggere.
Non è agevole, almeno per me che mi ritengo abbastanza pratico e discreto conoscitore del mondo delle case da gioco, che una fotografia della situazione maggiormente rappresentativa, tale da interessare un investitore, venga descritta come si ricava dalla dichiarazione cui faccio cenno.
Sicuramente, e non credo di essere il solo, una rappresentazione dove si evidenzia la necessità di snellire il personale di gioco dopo aver ventilato la necessità di una effettiva multifunzionalità e di aver fatto ricorso agli impiegati intermittenti, probabilmente si poteva procedere, nell’attesa di adeguare l’offerta in tema di diversificazione, con una forma di assunzione part time, sicuri di trovare la necessaria professionalità verificabile de visu.
In aggiunta a ogni altra considerazione c’è la disponibilità, avendo in organico personale di gioco part-time, di procurarsi in occasione dell’uscita dal servizio per pensionamento, impiegati che facilmente possiamo credere con la vera professionalità acquisita, come si diceva una volta, rubando il mestiere dai vecchi.
Penso e mi pare logico che, non conoscendo il futuro gestionale della casa da gioco e del Grand Hotel Billia, insieme o separati, perché anche questa soluzione potrebbe essere prevedibile, che l’esternare una situazione di eccedenza di personale di gioco non appaia la più opportuna.
Sinceramente non mi sembra che una situazione come quella di cui alla seguente tabella sia tanto preoccupante:
proventi
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2017
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2019
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2021
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2022
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2023
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slot
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32.323.689
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36.899.689
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17.360.253
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33.428.110
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38.162.665
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Giochi tavolo
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25.020.113
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23.731.197
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13.221.374
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28.971.944
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31.265.221
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totale
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57.343.802
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60.630.886
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30.581.627
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62.400.054
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69.427.886
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presenze
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362.967
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344.915
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155.795
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295.599
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327.790
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Dal conto economico dei bilanci si può ricavare:
valore della produzione 73.098.906 e 65.463.656; costi della produzione 56.762.173 e 56.036.082, differenza tra valori e costi della produzione 16.336.733 e 9.427.574; utile dopo le imposte 15.219.127 e 8.374.831.
Costo del personale 26.894.043 e 28.659.623 e di questi salari e stipendi 19.030.855 e 18.987.531.
Nota: Il primo importo riguarda il bilancio al 31/12/2023, il secondo quello al 31/12/2022.
Mi domando perché non sono state prese certe iniziative come, ad esempio, la necessità di ridurre il personale in tempi precedenti al 2024. Non è come potrebbe sembrare o forse c’era la speranza di un miglioramento che, purtroppo, non c’è stato.
È una interpretazione esagerata? Ma a pensarci bene e in rapporto ai tempi potrebbe anche avvicinarsi alla reale situazione.
Sempre dal bilancio dove i dati sono esposti nell’ordine precedentemente citato:
ricavi da attività di gioco 62.485.097, 58.160.037; ricavi da prestazioni alberghiere 4.567.438, 3.604.677. Per un totale ricavi di 72.179.468, 64.314.505.
Giochi francesi 17.687.637, 16.329.893; giochi americani 14.157.307, 13.349.527, slot 34.345.395, 30.085.299.
Poi poiché sono curioso, leggo dalla relazione sulla gestione: è possibile pertanto confermare le valutazioni emerse a conclusione dell’esercizio 2020 e confermate per il 2021 e 2022: “La realizzazione dei risultati delle azioni previste nel piano e il raggiungimento degli obiettivi stimati nei piani previsionali restano quindi quelli attesi, e le incertezze che potrebbero influenzare i presupposti di riferimento utilizzati per lo sviluppo di tali piani con impatti negativi e/o positivi sui risultati previsti, dipendono dal rischio fisiologico di impresa dovuto a fattori esogeni non prevedibili e non vi sono ad oggi indicazioni a accadimenti che portino a ritenere che le assunzioni poste alla base del piani siano da rettificare” (bilancio al 31 dicembre 2023).
Sulla base di tali elementi, tenuto conto di ogni altra informazione utile a tale riguardo, il presente bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale., si legge.
È logico, quindi, quali sono state le cause per le quali si ritiene opportuno operare per una riduzione di personale. O, forse, no?
Aggiungo: “La tendenza positiva dell’andamento della liquidità sopra descritta (1) è rimasta tale nei primi mesi del 2024, con una disponibilità di cassa e dei conti correnti alla data del 31 marzo 2024 superiore a euro 43 milioni compresi gli investimenti in Bot, che consentirà di assicurare il pagamento della quarta rata dei creditori chirografari prevista nel piano al 31 dicembre 2024, e molto probabilmente l’applicazione della clausola estensiva relativa alla disponibilità di liquidità, superando il valore dell’80 percento regolato dal piano concordatario”.
Si precisa che i dati contenuti nel presente sono stati rilevati dal bilancio al 31 dicembre 2023, alle pagine 8, 46, 47 e 82.
(1) Di rilievo è la circostanza che la disponibilità di cassa contante e dei conti correnti presso gli Istituti di credito al 31 dicembre 2023 ammonta a circa 18,4 milioni di euro (il valore delle disponibilità liquide è considerato al netto degli assegni e dell’investimento in Bot per circa 23,5 milioni di euro), confermando la tendenza positiva degli scorsi esercizi 2021 e 2022. In particolare tenendo conto che nel corso del primo semestre 2023 si è dato seguito al pagamento della seconda e terza rata dei debiti chirografari, con largo anticipo rispetto alle previsioni del piano concordatario.
Ancora una volta, come in precedenza, mi e, se permettete, vi domando: quali sono state le cause per le quali si è ritenuto necessario operare per una riduzione di personale?