Australia, la tempesta perfetta su Crown e Star
Le compagnie australiane di casinò Crown Resorts e Star Entertainment entrambe nella bufera, tra mega multe e dinieghi di licenze.
Aveva cominciato uno e forse il suo più acerrimo contendente si stava sfregando le mani, salvo poi finire nello stesso calderone bollente di accuse e indagini.
La reputazione del gioco terrestre australiano è a brandelli dopo mesi di indagini che hanno riscontrato che entrambi i maggiori operatori di casinò dei paesi falliscono nel riciclaggio di denaro, nella criminalità organizzata e nella governance aziendale.
L'ultimo aggiornamento è che Crown Resorts è stato multato di 80 milioni di dollari australiani (53.488.560,00 euro) per aver accettato illegalmente carte bancarie cinesi da utilizzare nel gioco d'azzardo.
Il casinò Crown di Melbourne ha elaborato circa 164 milioni di dollari australiani in transazioni per la carta cinese UnionPay e ne ha ridotto l'uso a "servizi alberghieri" quando in realtà sono stati utilizzati per il gioco d'azzardo da clienti cinesi tra il 2012 e il 2016.
Lunedì la Victorian Gambling and Casino Control Commission (Vgccc) ha affermato che l'operatore di casinò aveva prelevato di proposito fondi dalla carta sapendo che avrebbe violato le normative sul prelievo di fondi dalle carte di credito.
La società ha accettato il rilievo, affermando che sta per correggere l'errore e che fatti del genere non si verificheranno più.
Mentre Crown Resorts è colpito della pesante multa, Star Casino è ancora coinvolto nell'indagine condotta dall'autorità che regola il gioco d'azzardo, la Nsw Independent Liquor & Gaming Authority, il cui avvocato ha affermato nelle osservazioni conclusive dell'inchiesta che le prove nell'udienza pubblica stabiliscono che The Star non è idoneo a detenere la licenza da casinò. "La licenza del casinò è un privilegio. Ed è un privilegio, che conferisce al titolare di quella licenza la possibilità di realizzare ricavi molto consistenti”. Dunque, pare di capire, un privilegio che Star Casino non merita.