iGen: 'Azione chiara contro l'illegalità nel gioco a Malta'
L'iGaming European Network chiede un'azione incisiva contro l'illegalità nel gioco a Malta.
Negli ultimi anni, e in particolare, nelle ultime settimane e mesi, la stampa ha dato notizia di eventi e accuse penali mosse a Malta che hanno avuto un impatto negativo sulla reputazione dell'industria del gioco online, per associazione diretta e indiretta.
Un certo numero di persone in posizioni politiche di rilievo, così come alti funzionari presso le principali autorità di regolamentazione del settore, sono stati implicati in crimini e/o sono stati accusati di collusione con i leader aziendali locali.
Lo ricorda in una nota l'iGen (iGaming European Network), associazione nata nel 2018 che sottolinea come "le azioni di pochi stanno avendo un impatto negativo sulla seconda industria più grande di Malta, che rappresenta oltre il 13 percento del Pil del paese. Ciò ha comportato costi più elevati, un aumento della complessità operativa, perdita di attività e danni sostanziali alla reputazione".
L'industria del gioco online rappresentata da iGen rimane impegnata a Malta, e a tal fine "sostiene pienamente gli sforzi della polizia e della magistratura nell'indagare su queste segnalazioni e accuse", e sottolinea "la necessità di un'azione chiara e decisa per garantire che sia fatta giustizia e che qualsiasi parte colpevole sia perseguita nella misura massima consentita dalla legge".
Inoltre, auspica "un esito positivo della valutazione Moneyval (il comitato del Consiglio d'Europa sulla valutazione delle misure antiriciclaggio Ndr) in corso", "condanna tutti gli atti di corruzione, riciclaggio di denaro e frode" e invece accoglie con favore "indagini trasparenti e approfondite per eliminare tutti gli individui, le società e i rappresentanti da qualsiasi posizione di influenza".
IL COMMENTO DI BRADAMANTE - "Siamo soddisfatti di vedere che le istituzioni competenti hanno iniziato a prendere provvedimenti decisivi, ma resta ancora molto da fare. Chiunque sia o sia stato coinvolto in casi di corruzione deve essere ritenuto responsabile e deve essere inviato un messaggio chiaro per dimostrare che la legge si applica a tutti senza timori o favori”, afferma Enrico Bradamante, presidente di iGen.