Macao, in calo i crimini legati al gioco: tutto 'merito' del Covid
La criminalità legata al gioco è diminuita del 45 percento nel primo semestre dell'anno a Macao.
Le restrizioni legate al Covid non hanno solo ridotto il business ai minimi termini, ma hanno almeno prodotto un effetto positivo: i casi di reati legati al gioco nel primo semestre sono diminuiti del 45,2 percento su base annua a Macao: 198 casi, rispetto ai 361 dei primi sei mesi del 2021. Lo rende noto in un rapporto l'Ufficio del Segretariato per la sicurezza, secondo il quale il calo su base annua è attribuibile alla riduzione del traffico di visitatori in entrata verso Macao a causa delle restrizioni di Covid-19. I casi del semestre fino al 30 giugno sono diminuiti solo del 7,0 percento rispetto ai 213 registrati nella prima metà del 2020, quando gli effetti della pandemia sul turismo erano al culmine.
Circa il 27 percento dei casi del primo semestre 2022 – 54 istanze – sono stati classificati come truffe associate agli ambienti dei casinò. Di queste questioni, 23 riguardavano il cambio di valuta, secondo il rapporto. I casi di truffa sono diminuiti del 56,5 percento rispetto al primo semestre 2021.
Altri tipi di reati legati al gioco, vale a dire usura, furto e detenzione forzata di individui, mostrano tutti un calo di anno in anno.
“Nel 2021, la situazione del Covid-19 a Macao si era stabilizzata ed è stato introdotto un allentamento delle restrizioni di viaggio, con conseguente aumento del numero di visitatori diretti a Macao; di conseguenza, sono aumentati anche i reati legati al gioco", afferma l'Ufficio del Segretario alla sicurezza.
“Ma durante la prima metà del 2022, la variante Covid Omicron si è rapidamente diffusa in tutto il mondo e il virus... ha raggiunto anche Macao e le regioni limitrofe. Di conseguenza, il numero di visitatori diretti a Macao è nuovamente diminuito".
Un altro fattore nel declino del primo semestre 2022 è stata l'azione della polizia locale contro i "gruppi criminali", afferma il rapporto, senza fornire dettagli.
In calo anche le attività di cambio illecito di denaro, fenomeno notevole lo scorso anno. La polizia aveva effettuato controlli su 2.725 persone su tali questioni nel semestre fino al 30 giugno: una riduzione del 39,1 percento rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Una "maggioranza" delle persone sospettate di attività illecite di cambio di denaro proveniva dalla Cina continentale, afferma il rapporto, secondo il quale si può concludere che tale attività è sempre più perseguita da gruppi organizzati ed è diventata "più professionalizzata", sebbene la polizia locale stia conducendo regolari repressioni.
Tali attività sono state talvolta associate a truffe, detenzione forzata di individui o risse, ribadisce l'Ufficio.