Riapertura casinò in Svizzera, se ne riparla ad aprile
Il Consiglio federale svizzero avvia le prime aperture, ma i casinò restano chiusi senza conoscere la data che li riguarderà.
Prove di riapertura in Svizzera, dopo le chiusure, anche dei casinò, disposte fino al 28 febbraio. Tuttavia, il Consiglio federale elvetico non li comprende tra le strutture che potranno riaprire dal 1° marzo. Nella sua seduta di oggi, 17 febbraio, ha infatti disposto che “dal 1° marzo potranno riaprire i negozi, i musei e le sale di lettura delle biblioteche, le aree esterne di giardini zoologici e botanici e gli impianti sportivi e per il tempo libero”, categoria quest'ultima nella quale rientrano i casinò, ma solo “all’aperto”.
Il Consiglio federale sottolinea che “nelle ultime settimane il numero delle nuove infezioni è ulteriormente calato” ma che “l’andamento dell’epidemia rimane tuttavia incerto a causa delle nuove varianti del virus molto più contagiose”. Quindi, dopo aver fatto il punto della situazione, “per ridare un po’ più di spazio alla vita sociale ed economica e per prevenire una terza ondata propone una ripresa prudente e graduale. In una prima fase saranno di nuovo ammesse soltanto le attività con un basso rischio di contagio”.
Oltre alla riapertura delle attività menzionate, “saranno di nuovo consentite anche le manifestazioni private all’aria aperta con fino a 15 persone. Inoltre i giovani sotto i 18 anni potranno riprendere a praticare la maggior parte delle attività sportive e culturali”.
Il 24 febbraio il Consiglio federale prenderà una decisione definitiva sulle prime riaperture dopo aver consultato i Cantoni.
E quanto alle attività che resteranno chiuse, il Consiglio federale propone una strategia di riapertura graduale e basata sui rischi. Dunque, “le prossime fasi di riapertura seguiranno a intervalli di un mese, a condizione che la situazione epidemiologica lo consenta. In questo modo è garantito sufficiente tempo tra una fase e l'altra per monitorare l'evoluzione. Con la sua strategia di prudente riapertura, il Consiglio federale intende favorire una graduale normalizzazione della vita sociale ed economica e prevenire allo stesso tempo una terza ondata”.
LE APERTURE DI APRILE - Il 1° aprile è prevista una seconda fase di riapertura: è ipotizzabile, ad esempio, la ripresa di manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi fortemente circoscritti o della pratica sportiva in locali al chiuso, oppure ancora la riapertura delle terrazze dei ristoranti - a condizione, tuttavia, che la situazione epidemiologica lo consenta. Per le sue decisioni, il Consiglio federale si baserà su una serie di indicatori: il tasso di positività, che deve restare al di sotto del 5 per cento; il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti Covid-19, che non deve superare il 25 per cento; il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni, che deve restare inferiore a 1; l'incidenza della malattia calcolata su 14 giorni, che il 24 marzo non dovrà superare quella del 1° marzo, giorno delle prime riaperture. Questi indicatori non danno luogo a un automatismo, in quanto prima di prendere una decisione il Consiglio federale esaminerà in che modo si combinano fra loro.