La Thailandia potrebbe passare da una proposta per la legalizzazione dei casinò all’implementazione del settore “con la stessa rapidità ed efficienza” di quanto fece il governo di Singapore vent’anni fa.
Lo afferma Citigroup, istituto bancario secondo il quale un’industria tailandese, una volta “pienamente sviluppata”, potrebbe generare 9,1 miliardi di dollari all’anno in entrate lorde di gioco (Ggr), superando la performance dell’attuale duopolio di Singapore, e “solo dietro Macao e Las Vegas”, come affermano gli analisti George Choi, Preenapa Detchsri e Timothy Chau, in un rapporto sulle prospettive della Thailandia.
L'istituzione parte dal presupposto che saranno rilasciate due licenze nella capitale thailandese, Bangkok, e una ciascuna nelle vicinanze di Pattaya, Phuket e Chiang Mai, tre luoghi frequentati dai turisti stranieri.
Un disegno di legge in materia potrebbe essere approvato “entro la metà del 2025”, affermano gli analisti.
Come riporta GgrAsia, gli analisti aggiungono: “Il vice ministro delle Finanze Julapun Amornvivat ha recentemente ribadito l’intenzione del governo tailandese di presentare un progetto di legge rivisto… al governo entro la fine del 2024. Quando il Consiglio di Stato approverà il disegno di legge… la corsa per le licenze in Tailandia inizierà rapidamente”.
LE STIME DI CICC - China International Capital Corporation (Cicc) Hong Kong Securities Ltd ha stimato, in una nota di gennaio, che il Ggr del 2023 nel mercato di Singapore – un anno di ripresa post-pandemia per il turismo della città-stato – è stato di 5,11 miliardi di dollari, in crescita del 56 percento su base annua.
Per quanto riguarda la Thailandia, “le aperture avverranno probabilmente tra almeno sei anni”, ma il mercato thailandese ha il potenziale per “rimodellare la torta delle entrate dell’industria globale dei giochi”, afferma Citigroup nel suo aggiornamento.
L'istituzione ha stimato che qualsiasi operatore di casinò internazionale approvato per una licenza per un “complesso di intrattenimento” a Bangkok, potrebbe vedere i suoi guadagni prima di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti (Ebitda) aumentare di almeno “15 percento”. Alcuni potrebbero vedere un quasi raddoppio dell’Ebitda annuale del gruppo.
Questa visione presuppone “una joint venture 50:50 con partner nazionali”, afferma Citigroup.
I TEMPI - In termini di calendario della Thailandia, Citigroup prevede che “il governo tailandese completerà l’intero processo con la stessa rapidità ed efficienza del governo di Singapore vent’anni fa”.
Singapore ha aperto il suo primo complesso di casinò – Resorts World Sentosa – all’inizio del 2010, poco meno di cinque anni dopo una dichiarazione del primo ministro dell’aprile 2005 su una proposta per sviluppare “resort integrati” come stimolo per il turismo in entrata e l’economia locale.
Gli analisti di Citigroup sottolineano: “Il governo thailandese ha dimostrato la sua determinazione nel creare un importante stimolo per l’industria del turismo attraverso la legalizzazione dei giochi, e il rapido processo di legalizzazione finora ne è una testimonianza. Ci aspettiamo che il restante processo di legalizzazione e la conseguente richiesta di proposte rimangano centralizzati a livello di governo nazionale”.
GLI INTERESSATI - Numerosi marchi di casinò hanno mostrato interesse a investire in Thailandia, compresi gli operatori con sede a Macao.
L'attuale progetto di legge propone licenze per casinò della durata di 30 anni, con possibilità di rinnovo per altri 10 anni. Secondo il documento, ogni casinò resort richiederebbe investimenti di almeno 100 miliardi di Thb (2,88 miliardi di dollari attualmente).