Ampliamento offerta e multifunzionalità, la presa di coscienza della politica
Anche le proprietà dei casinò prendono atto della necessità di ampliare l'offerta di gioco e di un più organico utilizzo delle risorse umane.
Photo by Joakim Honkasalo on Unsplash
Ho letto le dichiarazioni del sindaco di Campione d’Italia Roberto Canesi, che rileva: “Ciò nonostante non posso sottacere che vi sono attualmente molteplici criticità nella organizzazione e conduzione della gestione aziendale e delle risorse umane...”. E ancora: “ … impongono l’ampliamento dell’offerta dei giochi e un più organico utilizzo delle risorse e dall’altra il ragionevole contenimento dei costi...”.
Da tempo mi impegno a scrivere in tema di case da gioco facendo riferimento alle mie passate esperienze, dirette ed indirette, vissute in molti anni di lavoro. Mi sono sempre permesso di trattare solamente specifici argomenti che ho conosciuto, sperimentato e potuto giudicare in quanto osservati dal tecnico, dall’amministrativo e dal sindacalista.
Ritengo non si possa negare che l’organizzazione orizzontale sia la forma più adatta in una attività dove la velocità delle scelte di politica produttiva deve rappresentare il solo modus operandi.
Per ottenere quanto sopra esistono condizioni operative con alla base alcune qualità conditio sine qua non: professionalità, provata esperienza e conoscenza diretta di tutti i giochi. Non desidero aggiungere altro in quanto non conosco la reale situazione e, se anche la conoscessi, nel modo più assoluto non me lo permetterei.
Relativamente all’ampliamento dell’offerta intendo coniugarla con il contenimento dei costi che spero realizzabile in breve tempo. È vero che uno dei pilastri della produzione è l’adeguamento dell’offerta alla domanda, è altrettanto vero che i gusti e le preferenze, anche quelle indotte, dei frequentatori hanno subìto cambiamenti ma il relativo costo del personale si riduce solamente tramite la multifunzionalità.
Come ho già scritto, proponendo risultati del casinò di Campione d’Italia del 2017 e 2019, con riferimento al recente mercato nazionale, evidenzio ancora una volta l’effettiva possibilità di utilizzare, tra i giochi tradizionali, lo chemin de fer e la roulette francese tradizionale.
Sicuramente in loco potrete trovare chi conosce il primo dei giochi citato e che lo potrà svolgere adeguatamente o insegnarlo. In caso contrario, che mi pare impossibile, sarà d’obbligo rivolgersi al particolare mercato esigendo professionalità e provata esperienza.
Torno a ripetere alcuni risultati relativi al 2017 pubblicati ieri: roulette francese 6.186.329. fair roulette 3171.452 e chemin de fer 1.09510.
Non conosco i dati del casinò di Campione ma quelli di Venezia mi lasciano credere che gli amanti dello chemin esistono perché, forse, possono trovare una emozione diversa nella disfida tra giocatori e non con la casa. Aggiungo che a Sanremo è in esercizio solo il punto banco e penso che lo chemin non sia presente nella vicina Svizzera; per quanto mi risulta a Mendrisio sono stati organizzati tornei di punto banco.
Non vorrei sembrare insistente parlando ancora di multifunzionalità ma ho potuto constatarne il funzionamento già dal 2001. Detto criterio di istruire il personale addetto direttamente al gioco correlato ad un avanzamento di carriera e al ritorno economico rappresenta un grande ed importante incentivo tramite il quale diviene naturale la professionalità e la qualità nello svolgimento del compito.
Forse non tutti lo notano ma qualità e, perché no, signorilità sono doti che concorrono, unitamente ad altri servizi, alla fidelizzazione dei giocatori. Non mi pare e lo spero anche per chi mi legge un fatto di poco momento.