Assegni di disponibilità, Comune Campione resiste e ricorre
Il Comune di Campione d'Italia ancora alle prese con gli assegni di disponibilità e le richieste degli ex dipendenti.
La materia è complessa e non è ancora stata posta la parola "fine" sulla sua trattazione. Tutt'altro. L'amministrazione comunale di Campione d'Italia è ancora costretta a deliberare in merito agli assegni di disponibilità corrisposti, ai tempi della dichiarazione di dissesto, ai dipendenti considerati eccedenti rispetto alla nuova e ben più ridotta dotazione organica.
Più precisamente, l'oggetto del contendere, e oggetto appunto di alcuni ricorsi presentati da ex dipendenti, è che in tale assegno, secondo quanto sentenziato dal tribunale di Como nel 2020, “dev’essere calcolato anche l’80 percento dell’assegno ad personam erogato dal Comune di Campione d’Italia".
Il Comune di Campione ha dunque deliberato di conferire un incarico legale per opporsi a quattro decreti ingiuntivi depositati dai legali di quattro ex dipendenti e, con un'altra delibera, ha affidato, sempre allo stesso avvocato, l'incarico di rappresentare l'ente nel ricorso in materia da presentare alla Corte di Cassazione.
Dopo la prima sentenza del tribunale di Como, infatti, il Comune aveva presentato un ricorso alla Corte di appello di Milano che si era concluso, nel 2021, con una sentenza che confermava la decisione del tribunale di Como in funzione di giudice del lavoro.
Ora, l'ultima parola spetta alla Cassazione.
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