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Consiglio di Stato Ticino: 'Cure a campionesi, paga l'Italia'

17 luglio 2023 - 09:40

Il Consiglio di Stato del Ticino risponde all'interrogazione di diversi deputati del Cantone in merito a chi spetti pagare l'assistenza sanitaria ai cittadini campionesi.

Scritto da Amr

"Il regime basato sull’Accordo Italo-Svizzero del 28 gennaio 2005 che ritorna in essere dopo l’annullamento del regime transitorio decretato dal Tar Lombardia, stabilisce che tutti i residenti nel Comune di Campione d’Italia hanno diritto di usufruire di cure sanitarie nel Canton Ticino fino a quando le prestazioni non verranno assicurate direttamente dalla Regione Lombardia e dall’Ats di Como". 
Secondo questo sistema, ma anche nel regime adottato dalla Regione Lombardia poi annullato in sede giudiziaria, "le fatture emesse dai fornitori di prestazione ticinesi sono onorate al 100 percento dall’Ic-LAMal che ricupera dallo Stato italiano quanto anticipato".

Questa la risposta che il Consiglio di Stato, ossia l'organo di governo del Canton Ticino, ha dato all'interrogazione sulla copertura dei costi per la sanità dei cittadini campionesi presentata dalla deputata Cristina Maderni (Partito liberi radicali), assieme ad Alessandro Speziali sempre del Plr e ai leghisti Eolo Alberti e Andrea Censi.
L'interrogazione nasceva, era lo scorso aprile, dalla notizia che "la Regione Lombardia ha deciso di prorogare fino a settembre il sistema 'sperimentale' che permette ai cittadini residenti a Campione d’Italia di accedere alle strutture sanitarie ticinesi" e che "vi sarebbe la volontà di costituire un tavolo tecnico tra Regione Lombardia, Confederazione Svizzera e Canton Ticino per poter analizzare le possibili soluzioni in merito alla compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini campionesi".

Tuttavia, dopo la presentazione dell'interrogazione, il Tar Lombardia ha annullato tutte le delibere della giunta regionale in merito all'assistenza sanitaria ai campionesi, di fatto facendo tornare il tutto alla situazione pre vigente.
Una circostanza non di poco conto, di cui tiene memoria la risposta del Consiglio di Stato: "A seguito della sentenza del Tar Lombardia, non vi è più la necessità di creare un tavolo tecnico. Le eventuali questioni in sospeso sono trattate direttamente con la Giunta della Regione Lombardia dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, ambito affari internazionali".

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