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Fiamma tricolore: 'Casinò Campione, la trasparenza è essenziale'

10 ottobre 2024 - 16:28

La Fiamma tricolore commenta le affermazioni del presidente del Casinò Campione in merito ai possibili errori relativi ai tre bandi interni.

Scritto da Amr
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Non si sono ancora placate le polemiche sui tre concorsi  interni al Casinò Campione d'Italia per ricoprire alcuni ruoli apicali, a contatto con la clientela e sulle successive modifiche  apportate a due (non specificati) di essi con una semplice mail. Si tratta, come noto, dei bandi per ispettore gioco, capo tavolo e responsabile slot, figure professionali, le ultime due, peraltro non previste dal vigente contratto di lavoro (come si nota all'articolo 27 relativo alla classificazione del personale e all'articolo 36 dove invece si fissa la retribuzione per le varie categorie).

A tale proposito torna alla carica la Fiamma tricolore, il cui segretario organizzativo comasco Carlo Russo ritiene opportuno evidenziare come secondo il partito “il requisito dei titoli di studio è importante per evitare, come già successo in passato, che a ricoprire ruoli di rilevanza vada chi non ha alcun titolo. Su questo tema ci eravamo già espressi, come pure veniva  rilevato dalle stesse organizzazioni sindacali Cisl, Snalc e Uil”. 
Non solo, secondo il partito i bandi potrebbero essere di fatto “impugnati da chi ha tutti i requisiti di studio espressi nei bandi stessi, peraltro mai corretti ufficialmente, da chi era preposto a farlo, e si vede sminuire la propria candidatura, da  una semplice mail inoltrata da una dipendente.”

Russo ritene inoltre “altrettanto inopportune le risposte date a mezzo stampa dal presidente del Casinò Mario Venditti, il quale ammette  che può essere stato fatto qualche errore vista l'urgenza con cui i bandi sono stati emessi. Noi non crediamo che questa sia una giustificazione  da parte di chi parla di massima trasparenza”.

La Fiamma tricolore chiede quindi “il rispetto delle regole”. Tenendo presente che il Casinò Campione è una società partecipata ,la trasparenza amministrativa, “che anche il presidente ed ex magistrato Venditti invoca e che ben conosce, è essenziale per evitare che vengano disattese le aspettative di tutti i dipendenti e che vengano ripetuti gli errori del passato”.

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