Nell'estate del 2018 l'allora amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Giulio Di Matteo faceva il punto, in commissione regionale, sulla situazione aziendale, rimarcando come l'Ebitda aziendale (ossia la capacità di generare flussi di denaro a favore dell'ente proprietario) nei primo semestre 2018 fosse ritornato in positivo dopo anni di negatività (circa 1,5 milioni di euro nel primo semestre) con l'obiettivo di raggiungere i 4/5 milioni di euro a fine anno.
Sul fronte del costo del lavoro, dopo che l'incidenza era stata del 74 percento sul fatturato, l'obiettivo in cinque anni (in parte già allora raggiunto) doveva essere quello dell'incidenza al 50 percento, considerato standard per il settore.
Come noto, il Casino di St. Vincent, dopo aver scongiurato il fallimento con il voto positivo dell'assemblea dei creditori nel marzo 2021, è oggi, sotto la guida dell'amministratore unico Rodolfo Buat, in una fase attuativa del piano in continuità con risultati decisamente positivi e con un Ebitda che sfiora i 10 milioni di euro.
Il percorso seguito da Saint Vincent potrebbe essere un riferimento positivo per il Casinò di Campione di Italia, considerando le cifre "in gioco".
In realtà il Casinò di Campione d'Italia, nell'ultimo anno di esercizio prima della richiesta di fallimento, come emerge dal piano in continuità, aveva un'Ebitda (al lordo del contributo al Comune e della imposta sugli intrattenimenti) di oltre 20 milioni di euro, al quale, in termini di flussi verso il Comune, ente proprietario, va aggiunto il contributo annuale, riconosciuto dallo Stato in una legge per i devastanti effetti del "crollo" del cambio euro/franco svizzero, fino a 10 milioni di euro.
Mentre, in termini di struttura dei costi del Casinò, dopo la procedura di licenziamento collettivo del 2012 sfociata poi in un accordo sindacale, il costo del personale era sceso al 47 percento sul fatturato nel 2014, per poi risalire nell'intorno del 50 percento negli anni successivi, proprio per il deprezzamento del cambio dell'euro sul franco svizzero, essendo ora e oggi gli stipendi corrisposti in questa valuta.
Diversamente dalle complessità che si incontrano in questa fase di crisi, era inoltre ormai formalizzata nel 2017 la cessione di beni immobili del Comune per circa 10 milioni di euro (area tennis) ma la giunta guidata dall'allora sindaco Roberto Salmoiraghi si oppose. Anche se poi, recentemente, il giudice ha dato ragione all'acquirente sulla regolarità della compravendita.
Si può quindi, affermare che la "posizione di partenza" di Campione di Italia (20 milioni di euro di Ebitda dal Casinò nel 2017, fino a 10 milioni di euro di contributo statale al Comune per il "tema cambio", la vendita del Comune di beni per 10,5 milioni di euro) è forse migliore di quella iniziale di Saint Vincent, che è poi riuscito a seguire, in modo vincente, un percorso di rilancio.
Anche se poi, con questo quadro, il commissario nominato dal Governo per il Comune di Campione di Italia, Angela Pagano, non aveva voluto approvare il piano di ristrutturazione del debito votato favorevolmente dal consiglio comunale.
Ci auguriamo il meglio per Campione di Italia, alla luce del fatto che ad oggi, gli obiettivi di piano concordatario, dopo quasi un trimestre, sono stati raggiunti, e in attesa del "redde rationem" del 6 giugno con l'assemblea dei creditori.