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Casinò Venezia, Ca' Vendramin Calergi chiuso per sciopero

22 dicembre 2023 - 11:53

Il Casinò di Venezia informa della chiusura per sciopero della sede di Ca' Vendramin.

Scritto da Amr
foto di Abxbay su Commons Wikimedia

foto di Abxbay su Commons Wikimedia

Due giorni di sciopero al via da oggi 22 dicembre al Casinò di Venezia. Con conseguenze drastiche sull'attività di Ca' Vendramin Calergi, che, come informa sul proprio sito lo stesso Casinò "resterà chiusa", ma anche su quella di Ca' Noghera, sede di terraferma nella quale "l'offerta dei giochi... nelle medesime giornate potrà subire dei disservizi".

A indirlo, dalle ore 6 del 22 dicembre fino alla stessa ora del 24, le segreterie sindacali di Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Ulas, Snalc Cisal e Rlc dopo la rottura della trattativa sulla rivisitazione del contratto di lavoro vigente.
La procedura di raffreddamento fra organizzazioni sindacali e proprietà della Casa da gioco avvenuta lo scorso 16 dicembre aveva infatti avuto esito negativo e quindi la decisione è rimasta confermata. Come noto, inizialmente le sigle sindacali si erano "limitate" a proclamare lo sciopero degli straordinari, per un mese, ma il livello di contrapposizione con la parte datoriale si è poi accentuato, e dunque questa misura più soft è stata revocata, in favore dello sciopero. 

Oggetto del contendere, come noto, è il mancato adeguamento "dei minimi tabellari e altri istituti (che, come i buoni pasto, sono ancorati a valori corrispondenti a quelli che avevano in lire), senza che questo aumento debba essere pagato dai lavoratori stessi con la diminuzione di altri appannaggi”. Al quale si sommano  “il continuativo mancato rispetto dei commi 3 e 4 dell’art. 2 del vigente Cal in merito ai doveri di informativa e consultazione delle Ooss su diversi temi” e anche “l’indebita mancata redistribuzione degli importi di Pdr non erogati per gli anni 2022 e 2023” e inoltre “il mancato riconoscimento dell’indennità oraria notturna ai lavoratori che svolgono prestazioni straordinarie in turno notturno (compensato appunto col solo istituto dello 'straordinario notturno')”, come era stato rimarcato dalle sigle sindacali.
 

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