Casinò Venezia, Ooss dichiarano lo stato di agitazione
I sindacati dichiarano lo stato di agitazione al Casinò di Venezia e chiedono un incontro sugli aumenti di stipendi.
I chiarimenti del Casinò di Venezia non hanno evidentemente placato le polemiche e gli interrogativi. In una nota congiunta, le segreterie sindacali di Slc Cgil, Fisascat Cisl, Uilcom, Ugl terziario, Snalc e Rlc esprimono "sconcerto relativamente alle notizie apparse circa gli aumenti stipendiali di una parte della struttura apicale della Cdv Gioco Spa". Secondo i sindacati, "esistono tempi e modi per ogni decisione" e "in questo caso i tempi e i modi risultano drammaticamente sbagliati. Capirlo o non capirlo è questione di sensibilità e di rispetto, quel rispetto che le lavoratrici e i lavoratori della Casa da gioco pretendono dopo lunghi mesi di cassa integrazione, trascorsi con il timore di un'Azienda sull'orlo del tracollo". Secondo le Ooss, "che la ripresa delle attività coincida con delibere di tale tenore risulta dunque del tutto inaccettabile".
Pertanto le segreterie dichiarano, da oggi 4 agosto, "lo stato di agitazione e si riservano ogni ulteriore iniziativa sindacale fra le quali la richiesta di un incontro alla proprietà per aver conto di quanto emerso".
LE RICHIESTE SUL REPARTO ACCOGLIENZA - Le stesse sigle sindacali chiedono inoltre, in un'altra missiva, un incontro urgente alla direzione aziendale, al fine di trattare le problematiche relative al reparto accoglienza. Ed evidenziano che "la situazione del reparto tessere è ulteriormente peggiorata con la recente riapertura", segnalando, tra l'altro, la "grande preoccupazione per la gestione operativa del Green pass, per il quale vanno chiariti: deleghe, modalità operative e responsabilità individuali. Il tutto in una situazione già congestionata", ma anche "una mancanza assoluta di coinvolgimento preventivo dei coordinatori e tantomeno degli impiegati nella gestione del lavoro", mentre la "progettazione del nuovo ufficio" è "in contrasto con le indicazioni emerse dall’ultimo incontro del gennaio 2020: di fatto il nuovo ufficio non è funzionale ai servizi di bigliettazione e accoglienza".
Non solo: "le procedure di registrazione sono lente e farraginose, le dotazioni tecniche non sono uniformi nelle varie postazioni e spesso risultano poco affidabili. Il nuovo sistema operativo è zeppo di problematiche a causa della inefficace integrazione con le necessità operative" e pure "le scelte di marketing (mal comunicate e spesso poco tempestivamente) confliggono con la soddisfazione della clientela, costretta a code e disorientata dalla scarsa chiarezza".
In generale, secondo le Ooss, "l’ufficio è diventato esecutore di procedure aziendali che si sovrappongono, spesso si contraddicono, e che quindi determinano un peggioramento sensibile del servizio alla clientela, della qualità del lavoro e delle motivazioni del personale. Una proliferazione di compiti a cui, tra l'altro, non corrisponde alcun riconoscimento economico", mentre "il mansionario di coordinatori e impiegati va aggiornato e valutato alla luce delle implementazioni tecnico-operative e della nuova struttura dell’ufficio".