Legge di bilancio: non c’è spazio per l'amusement, se ne parla nel riordino
Nessun intervento in Manovra per il settore dell’intrattenimento ma opportunità nei decreti successivi.
La prossima Manovra non conterrà nessuna misura mirata al puro intrattenimento come chiedevano gli operatori e come suggeriva l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Come apprende GiocoNews.it da fonti istituzionali, pur essendoci la disponibilità del ministero dell’Economia e delle finanze di accogliere e valutare le istanze della filiera, allo scopo di risolvere una situazione particolarmente ingarbugliata che rischia di compromettere l’andamento e la sussistenza del mercato, la legge di bilancio che è oggi in discussione in Parlamento non sembra rappresentare lo strumento ideale per questo tipo di intervento.
O, meglio, sono i tempi della Manovra a non risultare ideali, come pure il momento politico generale, rendendo già difficile l’inserimento di qualunque modifica e tanto più l’introduzione di nuovi e ulteriori argomenti.
Mentre un intervento sul settore dell’amusement, trattandosi di gioco fisico, è da ritenere più coerente con le tematiche affrontate dal futuro - sperabilmente prossimo - riordino del gioco terrestre, che il Mef continua a ritenere possibile e ormai vicino. Anche se fino ad oggi nelle varie scritture relative al riordino non si è mai fatto alcun riferimento al settore del puro intrattenimento, il Mef potrebbe inserire un capitolo dedicato a questo settore, anche in seguito alle proposte ricevute dal regolatore e alla richiesta di interventi rappresentata dall’intera filiera nell’incontro tenutosi nei giorni scorsi.
In particolare, gli interventi potrebbero riguardare le procedure di omologa, andando a gestire e risolvere la situazione dei giochi precedenti al 2021, con la possibilità di valutare anche il tema delle cosiddette “gru” e ticket redemption.
Mentre sembra difficile affrontare il tema complesso delle sale Lan, il quale richiede invece una trattazione più ampia e un approccio inter-ministeriale tenendo conto dei vari ambiti coinvolti nella materia.
Crollano quindi le speranze degli addetti ai lavori di arrivare a una soluzione a breve termine della situazione che affligge il comparto anche se rimangono le speranze di un intervento successivo. Nel frattempo tuttavia sembra scontare un ulteriore ricorso alle proroghe dei termini per quanto riguarda le procedure di omologa a fine di garantire continuità al comparto.