"Si ritiene che non sia integrata la fattispecie violativa descritta e sanzionata dalla norma avuto specifico riguardo alla mancanza di ogni rapporto contrattuale con la piattaforma o con altro soggetti dediti al gioco d’azzardo e soprattutto di un corrispettivo per l’attività che si è risolta nel mera riproposizione di un video altrui."
Queste le motivazioni con le quali l'Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso l'archiviazione del procedimento avviato nei confronti di un giovane Tiktoker per la presunta violazione del divieto di pubblicità al gioco con vincita in denaro introdotto dal decreto Dignità.
Il procedimento era stato avviato in seguito ad alcune segnalazioni pervenute, nel periodo tra il 2 agosto 2022 e il 17 marzo 2023, all’Autorità, che avevano portato ad accertare violazioni dell’art. 9 del decreto Dignità effettuate da diversi content creators attraverso svariate piattaforme per la condivisione di video, tra le quali “TikTok”. Il caso, apparentemente, sembrava simile a quello di altri content creator che nei giorni scorsi si sono visti elevare sanzioni che ammontano a circa 2 milioni di euro, e simile al caso che ha visto l'Autorità comminare una sanzione da 51mila euro al gestore di un canale YouTube e, più di recente, ai protagonisti di tre recenti delibere dell'Agcom vedono al centro la promozione del gioco con vincita in denaro su TikTok, Twitch e YouTube, "puniti" con oltre 280mila euro di sanzioni.
Gli avvocati del giovane, Giovanni Bartoletti e Giulia Gradellin dello Studio legale Officinalex. hanno "ritenuto opportuno rilevare non solo l’esiguo numero di video presso il canale in oggetto – di cui larga parte aventi ad oggetto il 'fantacalcio' e come tali estranei al gioco d’azzardo - ma soprattutto che, con riferimento al canale Spike Slot si è trattato di un solo video meramente ricondiviso dallo stesso." Inoltre il giovane "ha osservato che il video presente sul canale oggetto di contestazione è stato rimosso e bloccato dalla piattaforma. In ragione di ciò, ha richiamato l’attenzione sulla propria buona fede evidenziando, al contempo, l’assenza di qualsiasi intento promozione del predetto video e di ogni tipo di valorizzazione economica, e dunque l’assenza di ogni compenso."
L'Agcom si rifà, in tal caso, alle specifiche Linee Guida con le quali l’Autorità stessa ha inteso "fornire principi e regole di carattere generale che consentissero agli operatori del settore di avere un orientamento per la corretta interpretazione dell’articolo 9, del decreto dignità. Nelle suddette linee guida viene chiarito che è vietata la pubblicità di scommesse e giochi con vincite in denaro da intendersi come 'ogni forma di comunicazione diffusa dietro pagamento o altro compenso, ovvero a fini di autopromozione, allo scopo di promuovere la fornitura, dietro pagamento, di beni o di servizi, al fine di indurre il destinatario ad acquistare il prodotto o servizio offerto'."
Rilevando che nel caso in oggetto non vi è stato compenso alcuno e che effettivamente il video, poi rimosso dalla stessa piattaforma Tik Tok, era stato visto da pochissime persone, decide quindi per "l’archiviazione del procedimento avviato" nei confronti del giovane tiktoker.
Il testo integrale della delibera dell'Agcom è disponibile in allegato.