"La decisione di non prorogare i fondi all’Osservatorio contro la ludopatia, l’estrazione aggiuntiva del Lotto e Superenalotto e la proroga delle concessioni per i giochi pubblici contenute nella Legge di bilancio appaiono come un pugno nello stomaco e risultano del tutto anti-economiche."
A dirlo è il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, esprimendo la propria preoccupazione per il fatto che nella Manovra 2025 sono stati cancellati l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave ed è stata modificata la norma di istituzione del fondo per il gioco d’azzardo patologico.
La preoccupazione di Assoutenti, come spiega un comunicato dell'associazione, è rivolta soprattutto alla popolazione scolastica minorenne (14-17 anni) che sempre più spesso entra in contatto col mondo dei giochi: il 29,2 percento (670.144 soggetti) dichiara di aver praticato gioco d’azzardo almeno una volta all’anno ed i giocatori problematici sono il 3 percento (68.850 studenti).
Una decisione, quella del governo, che secondo Assoutenti è "incomprensibile, soprattutto se si considera che il fondo e l’Osservatorio funzionano regolarmente e svolgono compiti importanti in ordine alle patologie legate all’azzardo". Anche altre associazioni hanno espresso le loro perplessità di fronte a questa scelta.
Aggiunge Assoutenti che "la stessa Corte dei Conti chiamata ad esprimersi sul tema lo scorso 5 novembre davanti alla commissione Bilancio della Camera, ha sollevato critiche severe sulle misure riguardanti il gioco d’azzardo. La Corte ha richiamato l’attenzione sui costi sociali e sulle gravi insufficienze del sistema di regolamentazione, evidenziando squilibri strutturali, costi sociali significativi e dunque indicando la necessità di una regolamentazione più efficace e responsabile. Secondo i giudici contabili il gioco d’azzardo genera costi elevatissimi per il sistema sanitario e il welfare per la cura dei soggetti patologici", spiega ancora Assoutenti, "la Corte indica inoltre che i costi diretti, come le cure sanitarie per i giocatori dipendenti, e quelli indiretti, quali la disgregazione familiare e l’aumento della criminalità, incidono pesantemente sulla società. Nonostante alcune misure normative introdotte negli ultimi anni, le politiche di prevenzione risultano ancora frammentate e insufficienti."
Secondo Meluso “il Governo, anche alla luce dell’intervento della Corte dei Conti, deve rivedere le sue strategie sul fronte del gioco d’azzardo, considerato che la prevenzione riduce sensibilmente i costi sociali della ludopatia. Le nuove entrate per lo Stato saranno di circa 230 milioni di euro annui (solo dalle concessioni prorogate), ma mettono in piedi un modello che privilegia il gettito statale a discapito di una regolamentazione che non ha più nessuna forma di contrasto al gioco d’azzardo patologico."