“Credo che negli ultimi anni ci siamo dimenticati che i concessionari non sono degli 'improvvisati', hanno ottenuto la concessione dopo processi di selezione molto stringenti. Non sono i concessionari che hanno bisogno delle proroghe, è lo Stato che ha bisogno delle proroghe, e di concessionari che siano in grado di operare in determinate condizioni. È chiaro che operare diventa un problema”.
Ne è convinto Guglielmo Angelozzi, amministratore delegato di Lottomatica, intervenuto al webinar “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” per la presentazione del paper sul settore del gaming d’Italia di I-Com Istituto per la competitività, oggi, 18 novembre.
“Se si penalizza a lungo il gioco legale, come ci ha dimostrato la pandemia, aumenta l'illegale, e c'è la certezza che ciò sia il male, che non ci sia tutela per nessuno, protezione per i deboli.
Le ricerche ci dicono che gli italiani sono molto coscienti, ma questa cosa avrà un prezzo sociale e politico.
Come si tutelano i più deboli? Proibire è più semplice, ma la pedagogia ci insegna che è la cosa più facile ma che in genere non funziona; e, se non funziona con i bambini figuriamoci con dei cittadini adulti”, rimarca Angelozzi.
L'Ad quindi prosegue: “Negli anni si sono visti provvedimenti imbarazzanti: pensare che la distanza sia un valore nella tutela delle dipendenze dei soggetti deboli è assurdo, immaginare che la tessera sanitaria proibisce ai minori di giocare ad apparecchi che stanno in un posto in cui i minori non potrebbero nemmeno entrare, è un fallimento dello Stato.
Bisognerebbe puntare sulla formazione degli operatori che sono a contatto con i consumatori, sul lavoro con la filiera, le strutture di pronto intervento.
È un tema di volontà politica, di coraggio politico”.