Egp Fipe: 'Gioco, nel 2024 persi 2.500 pubblici esercizi fra bar e sale'
Il presidente di Egp Fipe, Emmanuele Cangianelli: 'Bar e gaming hall garantiscono il 53 percento del gettito erariale. Occorre accelerare sul riordino del settore'.
Scritto da Redazione
Il presidente di Egp Fipe, Emmanuele Cangianelli
“Se si vogliono tutelare sicurezza e salute degli italiani, è necessario alzare nuovamente l’attenzione sulle offerte nere e grigie, anche per continuare a garantire allo Stato gli oltre 5,5 miliardi di entrate fiscali l’anno prodotte ancora nel 2024 dai pubblici esercizi. Il numero delle sale e degli altri pubblici esercizi che offrono giochi legali è ancora in diminuzione mentre la domanda non accenna a ridursi e si concentra sull’online o, peggio, su attività poco regolate se non clandestine. Il riordino completo del settore dei giochi non può più essere rimandato!”
Così il presidente di Egp Fipe e consigliere federale delegato ai giochi pubblici per la Federazione italiana dei pubblici esercizi, Emmanuele Cangianelli, in occasione del webinar "Giochi pubblici: il punto sul percorso di qualificazione e sicurezza dei punti vendita" organizzato da Fipe per approfondire il quadro attuale del comparto dei pubblici esercizi che offrono giochi in Italia, analizzando dati aggiornati, esigenze e aspettative degli esercizi aderenti a Fipe, che contribuiscono significativamente alla offerta legale di questi servizi di intrattenimento.
Tra gli altri dati proposti, il calo significativo del numero complessivo di sale e pubblici esercizi diversi con offerta di giochi registrato nel corso del 2024. Nell’ultimo anno, infatti, si è passati da quasi 38mila locali a 35.500. Un calo che ha colpito in particolare i bar ed altri esercizi di ristorazione (autorizzati con licenze ex art. 86 od 88 Tulps per la raccolta di giocate con apparecchi da intrattenimento o scommesse), passati dai 32.973 del 2023 ai 31.088 di fine 2024, ma che non ha risparmiato nemmeno le sale specializzate del comparto (dalle gaming halls con gioco del bingo fino alle sale dedicate agli apparecchi da gioco), che a fine 2024 erano 4.457 rispetto alle 4.668 del 2023.
“Questa fotografia – prosegue Cangianelli – si spiega in particolare tenendo conto di due fattori. Da un lato l’eccessiva frammentazione normativa che causa inefficienze e penalizzazioni economiche senza tutelare concretamente i minori ed i soggetti fragili. Dall’altro lo squilibrio fiscale che penalizza ormai insensatamente il settore del retail.”
I numeri parlano chiaro. Tra il 2018 e il 2024, la spesa in giochi online è aumentata di oltre il 212 percento, mentre gli apparecchi da intrattenimento (Awp) nei punti vendita hanno registrato un calo superiore al 20 percento. Questo ha determinato una perdita erariale netta di oltre 200 milioni di euro nel 2024 rispetto al 2023, dovuta anche ai differenti sistemi di tassazione tra i prodotti. Il bingo ha ripreso i valori di spesa precedenti alle lunghe sospensioni Covid, mentre si sono consolidate le scommesse, sostenute soprattutto dagli eventi virtuali.
“Tutto questo – aggiunge Cangianelli – è ancora più preoccupante se si considera che i giochi presenti all’interno dei pubblici esercizi e delle sale specializzate determinano da soli il 53 percento del gettito erariale, pur rappresentando il 46 percento della spesa dei giocatori. Ciò significa che, nel medio periodo, lo Stato non potrà più contare sui flussi dal comparto giochi degli anni passati. Anche per questo è urgente intervenire sul riordino fiscale e normativo del settore, garantendo certezze alle imprese e un porto il più sicuro possibile ai giocatori”.
UNA FOTOGRAFIA COMPLETA DEI PUBBLICI ESERCIZI NELLE RETI DISTRIBUTIVE DEI GIOCHI
Sale specializzate per i giochi pubblici (Distribuzione punti vendita operativi - 2024)
Sale specializzate per i giochi pubblici (Distribuzione punti vendita operativi - 2024)
Regione
|
Valori assoluti
|
Valori %
|
Abruzzo
|
135
|
3,0%
|
Basilicata
|
37
|
0,8%
|
Calabria
|
137
|
3,1%
|
Campania
|
615
|
13,8%
|
Emilia-Romagna
|
256
|
5,7%
|
Friuli V. Giulia
|
78
|
1,8%
|
Lazio
|
418
|
9,4%
|
Liguria
|
93
|
2,1%
|
Lombardia
|
652
|
14,6%
|
Marche
|
99
|
2,2%
|
Molise
|
30
|
0,7%
|
Piemonte
|
414
|
9,3%
|
Puglia
|
326
|
7,3%
|
Sardegna
|
41
|
0,9%
|
Sicilia
|
341
|
7,7%
|
Toscana
|
291
|
6,5%
|
Trentino A.A.
|
59
|
1,3%
|
Umbria
|
67
|
1,5%
|
Valle d'Aosta
|
3
|
0,1%
|
Veneto
|
365
|
8,2%
|
Italia
|
4.457
|
100,0%
|
Fonte: elaborazione EGP FIPE su dati Agenzia Dogane e Monopoli ed Infocamere per Rapporto attività FIPE 2024
Le sale specializzate per i giochi pubblici sono le sale per il gioco del bingo e le sale (o negozi) scommesse e sale dedicate ad apparecchi da intrattenimento con attività di somministrazione: sono tutti esercizi pubblici dotati di licenza ex art. 88 Tulps, nei quali è vietato l’accesso ai minori. Il maggior numero di punti attivi nel 2024 è ancora in Lombardia e Campania, seguite dal Lazio e dal Piemonte.
Pubblici esercizi con attività secondaria di offerta giochi pubblici (Distribuzione punti vendita operativi - 2024)
2024)
Regione
|
Valori assoluti
|
Valori %
|
Abruzzo
|
947
|
3,0%
|
Basilicata
|
299
|
1,0%
|
Calabria
|
1.125
|
3,6%
|
Campania
|
3.026
|
9,7%
|
Emilia-Romagna
|
2.566
|
8,3%
|
Friuli V. Giulia
|
707
|
2,3%
|
Lazio
|
2.607
|
8,4%
|
Liguria
|
982
|
3,2%
|
Lombardia
|
5.161
|
16,6%
|
Marche
|
933
|
3,0%
|
Molise
|
228
|
0,7%
|
Piemonte
|
1.416
|
4,6%
|
Puglia
|
2.305
|
7,4%
|
Sardegna
|
1.387
|
4,5%
|
Sicilia
|
2.004
|
6,4%
|
Toscana
|
2.027
|
6,5%
|
Trentino A.A.
|
102
|
0,3%
|
Umbria
|
558
|
1,8%
|
Valle d'Aosta
|
13
|
0,04%
|
Veneto
|
2.695
|
8,7%
|
Italia
|
31.088
|
100,0%
|
Fonte: elaborazione EGP FIPE su dati Agenzia Dogane e Monopoli ed Infocamere per Rapporto attività FIPE 2024
I pubblici esercizi che hanno attività prevalente diversa dall’offerta di giochi pubblici ma che li propongono come attività secondaria (apparecchi da intrattenimento e “corner” scommesse, differenti dalle ricevitorie di prodotti di lotteria; più recentemente, anche servizi di ricarica dei giochi online) sono prevalentemente bar ed altri esercizi di ristorazione e sale giochi, autorizzati con licenze ex art. 86 Tulps o, per le scommesse, 88 Tulps. La concentrazione 2024 di questi esercizi è prevalentemente in Lombardia (quasi il 17 percento del totale) seguita dalla Campania, dal Lazio e dal Veneto.
Pubblici esercizi con attività di rivendita di ricariche per i giochi a distanza (Distribuzione regionale punti registrati - 2024)
Regione
|
Ripartizione pubblici esercizi con attività di PVR
|
Abruzzo
|
3,2%
|
Basilicata
|
1,4%
|
Calabria
|
5,7%
|
Campania
|
19,7%
|
Emilia-Romagna
|
5,5%
|
Friuli V. Giulia
|
0,9%
|
Lazio
|
9,2%
|
Liguria
|
2,0%
|
Lombardia
|
11,2%
|
Marche
|
2,8%
|
Molise
|
0,7%
|
Piemonte
|
4,7%
|
Puglia
|
10,1%
|
Sardegna
|
1,1%
|
Sicilia
|
10,9%
|
Toscana
|
5,0%
|
Trentino A.A.
|
0,7%
|
Umbria
|
1,2%
|
Valle d'Aosta
|
0,1%
|
Veneto
|
3,9%
|
Fonte: elaborazione EGP FIPE su dati Agenzia Dogane e Monopoli ed Infocamere per Rapporto attività FIPE 2024
I Punti vendita ricariche (Pvr) per il gioco a distanza (online) sono regolamentati dal D.Lgs. 41\2024, che ha introdotto un apposito Albo riservato ad esercizi in possesso di autorizzazioni ex art. 86 od 88 Tulps, istituito dall'Agenzia Dogane e Monopoli con Determinazione Direttoriale 25 ottobre 2024. Tra di essi, nella prima fase di iscrizione all’albo per il 2024 stesso, sono stati registrati oltre 13.000 punti con codici Ateco riconducibili alle attività dei pubblici esercizi. La maggiore concentrazione regionale di queste attività è in Campania, seguita dalla Lombardia, dalla Sicilia e dalla Puglia.