Gioco a Faenza: dopo lo scontro in Comune sulla nuova sala, si parla di ludopatia a teatro
Mentre ancora infuriano le polemiche per il sì del Comune di Faenza all'apertura di una nuova sala gioco in città, per il 25 gennaio al teatro Masini è in calendario lo spettacolo 'Partita aperta - Il modo più sicuro di ottenere nulla da qualcosa', che mette in scena la ludopatia.
Scritto da Fm
Nella foto: la locandina dello spettacolo 'Partita aperta' © Luca Concas
L'argomento "gioco" ultimamente a Faenza sembra essere particolarmente d'attualità, e dibattuto.
Proprio in questi giorni infatti l'amministrazione comunale ha dato il via libera all'apertura di una nuova sala, che in un primo momento sembrava essere stata bloccata dall'aggiornamento della mappatura dei luoghi sensibili approvato dal Consiglio dell'Unione Romagna Faentina con l'inserimento di una chiesa da poco riaperta al culto e di un parco pubblico.
Nonostante questo, il Comune ha deciso di andare avanti per la sua strada, concedendo l'autorizzazione al nuovo esercizio, per 10 anni, sollevando ovviamente gli strali dei consiglieri di opposizione e aprendo la strada, sicuramente, a qualche ricorso al tribunale amministrativo.
In attesa di conoscere come proseguirà la vicenda, ecco che per giovedì 25 gennaio al Teatro Masini è in programma uno spettacolo teatrale proprio sul gioco, intitolato “Partita aperta - Il modo più sicuro di ottenere nulla da qualcosa”, portato in scena dala Compagnia Anime Specchianti.
L’evento è organizzato dal Servizio dipendenze patologiche dell’Ausl della Romagna Faentina in collaborazione con il Centro per le famiglie dell’Unione della Romagna Faentina.
Secondo quanto si legge nelle note di regia, lo spettacolo nasce con l'obiettivo di "portare in teatro la compulsione da gioco d'azzardo, trasmettere al pubblico i meccanismi che vincolano le persone che ne soffrono, far conoscere come superarli e come cercare le opportunità per chiedere aiuto".
Sicuramente un'occasione in più per capire, per imparare a non cadere nel gioco compulsivo ma continuare a praticare quello sano, responsabile, inteso come semplice divertimento. Specie in un periodo in cui nella città la questione è così dibattuto, con l'invito a guardarlo, a considerarlo con obiettività. Perché aprire una sala gioco non vuol dire "promuovere" la ludopatia, considerando che si tratta di un'attività legale, autorizzata dallo Stato e anche dal Comune.