Mettiamoci in gioco: 'Commissione inchiesta audisca soggetti in prima linea in contrasto a Gap'
La campagna Mettiamoci in gioco chiede di allargare il raggio degli auditi della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco e critica alcune affermazioni del sottosegretario Federico Freni.
"Auspichiamo che la Commissione di inchiesta parlamentare sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, a cui auguriamo buon lavoro, audisca tutti quei soggetti direttamente coinvolti dalle ripercussioni negative dell’abuso di gioco d’azzardo. Non solo dunque esponenti del governo ed operatori del settore, ma anche Regioni, Enti locali, associazioni, sindacati e chi da anni è in prima linea sul fronte del contrasto alle storture dell’attuale sistema".
Lo sottolinea la campagna Mettiamoci in gioco, commentando la recente audizione del sottosegretario all'Economia Federico Freni da parte della commissione istituita in Senato. Secondo la campagna, "in assenza di una legge di riordino, gli attuali problemi resteranno irrisolti. Ma sarebbe ancora più grave emanare una normativa il cui iter è viziato da informazioni parziali o inesatte".
Inoltre, la campagna esprime dubbi su alcune affermazioni del sottosegretario Freni, appunto in audizione, e si chiede come sia "possibile affrontare il problema del disturbo da gioco d’azzardo, garantendo comunque allo Stato un flusso di entrate analogo a quello odierno": a suo modo di vedere, "l’esperienza maturata in questi anni ci spinge ad affermare che questi due obiettivi sono inconciliabili. La legge di riordino del settore, secondo il nostro punto di vista, non può esimersi dal ridurre sensibilmente l’offerta di gioco d’azzardo attualmente disponibile. Il gioco patologico, sommerso e strisciante, ha ricevuto un poderoso input proprio dall’enorme offerta di azzardo riversata sui territori negli ultimi venti anni. Tale offerta è stata in grado di garantire l’attuale gettito erariale su cui fa affidamento lo Stato il quale, tuttavia, non può esimersi dal porre al primo posto la tutela della salute pubblica. Senza dimenticare che una parte non irrilevante dei proventi che lo Stato ricava dalle tasse su questo comparto viene impiegata per aiutare le persone affette da disturbo da gioco d’azzardo".
Invece, Mettiamoci in gioco ritiene "condivisibile quanto afferma il sottosegretario Freni sulla necessità di riordinare il settore del gioco d’azzardo, rendendo regolamenti ed ordinanze locali più omogenee sul territorio nazionale, nonché la volontà di coinvolgere Regioni ed Enti locali nelle sedi opportune, al fine di collaborare nella stesura della legge di riordino".