L'ex alto dirigente Sogei, Paolino Iorio, bloccato dalla Guardia di Finanza nell'ottobre scorso mentre intascava una tangente da 15 mila euro, ha patteggiato una pena a 3 anni per l'accusa di corruzione impropria. Stessa condanna per l'imprenditore Massimo Rossi autore della "dazione illecita".
È quanto riporta l'agenzia Ansa in merito alla vicenda che ha riguardato marginalmente Sogei, azienda italiana che opera nel settore dell'Ict e della sicurezza informatica controllata dal Mef, che si è sin da subito dichiarata estranea ai fatti.
Per Iorio, che si trovava agli arresti domiciliari, il giudice ha disposto la scarcerazione. In casa del manager vennero trovati, nel corso di perquisizioni, circa 100 mila euro, denaro ritenuto dagli inquirenti frutto di attività illecita.
Nell'indagine, ricorda l'Ansa, è coinvolto anche il "referente in Italia di Elon Musk", Andrea Stroppa, e in particolare l'appalto sul sistema satellitare Starlink creato dal tycoon statunitense: Stroppa sarebbe accusato di avere avuto notizie riservate sull'operazione.
A seguito di quanto accaduto Sogei aveva subito sottolineato la sua “completa estraneità ai fatti inerenti l’arresto dell’Ingegnere Iorio”, comunicando la “revoca immediata di tutte le cariche, gli incarichi e le procure conferite all’ Ingegnere Iorio".
Come naturale evoluzione delle indagini, nelle scorse settimane, anche il Ceo di Sogei, Cristiano Cannarsa, è finito sotto indagine per il reato di "tentato peculato". Lo stesso Cannarsa ha subito dichiarato di avere piena fiducia nell’operato della magistratura e di mantenere la massima serenità, lamentando tuttavia "una gogna mediatica ingiusta, non pertinente ed illegittima.”
Sogei ha comunicato che continuerà a collaborare con le indagini, assicurando la massima trasparenza e disponibilità nella certezza di un celere e completo chiarimento della posizione dell’Ad.