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Controllori comunali, i grandi assenti del Casinò Campione

14 marzo 2025 - 10:59

L'analista di gaming Mauro Natta sottolinea l'attuale assenza di controllori comunali al Casinò Campione d'Italia e le procedure che possono comunque essere adottate.

Foto di Keagan Henman su Unsplash

Foto di Keagan Henman su Unsplash

Forse, leggendo  la convenzione tra il Comune e il Casinò di Campione d’Italia, ho capito la differenza che esiste tra un versamento da parte del gestore all’ente pubblico di quanto contrattato se in percentuale sui proventi o in una quota fissa; a dire il vero non ne sono molto convinto!
Per l’anno 2025 è stabilito un versamento di 2,0 milioni, per il 2026 2,5 e per il 2027, salvo... identico importo possiamo ancora leggere.

A quanto ho potuto conoscere da articoli di stampa, al momento non sono in servizio controllori comunali; con ogni probabilità, in modo non del tutto professionale, ne deduco che, pur trattandosi di somme aventi natura giuridica tributaria (di diritto pubblico), come mi pare potersi dedurre dal dettato dell’art. 19, Dm n. 38/86 convertito in legge n. 488/86, appare si possa comprendere che non c’è obbligo di controllo con quota fissa.

Ma se pongo la dovuta, a mio parere, diligenza al problema che mi si presenta, devo andare ad un altro articolo che tratta della garanzia economica e finanziaria al gestore da parte del Comune relativamente alla possibilità di dedicarsi all’attività nella dovuta tranquillità.
Probabilmente il Comune non è in grado di sostenere un carico maggiore dell’attuale per il costo dei dipendenti e, appena potrà, immetterà nel proprio organico anche i controllori al casinò.

Ma al momento, considerato che una casa da gioco deve garantire al giocatore la regolarità del gioco, dalla quale si deve ammettere dipende quella degli incassi, per quale motivo non dare l’avvio ad un qualcosa di utile e che già esiste?
Le operazioni che sovraintendono al rilevamento dei risultati nei giochi di contropartita sono: controllo della dotazione iniziale, della esistenza finale dei contanti cambiati direttamente al tavolo da gioco, di eventuali aggiunte; segue il conteggio delle mance di quel tavolo.

Se in un programma vengono immessi i dati relativi a esistenza finale, contanti ed eventuali aggiunte, posto che la dotazione iniziale è già presente, la somma algebrica dei dati fornirà il risultato. Se aggiungiamo l’importo delle mance di quel tavolo possiamo ricavarne: raffronto tra mance ed introiti, tra introiti e contanti.
Certamente il programma consentirà la somma dei proventi relativi ad ogni gioco, la somma del totale della giornata con riferimento a quanto precede e l’incidenza di ciascun gioco sul totale della giornata. Logicamente queste risultanze sono perfettamente rilevabili e ottenibili per i periodi desiderati.

A questo punto abbiamo a disposizione gli elementi dai quali ricavare un buon risultato in tema di regolarità del gioco. Una operazione semplice che non comporta aggravio extra in quanto anche il gestore ritengo debba provvedere anche ai fini contabili. Il Comune potrebbe beneficiarne.
Chiaramente al gestore non sono ancora sufficienti i dati sino ad ora evidenziati, a questo compito specifico si dedica con personale proprio ma, logicamente le esigenze per la politica produttiva sono ben diverse e più numerose  di quelle che interessano l’ente pubblico Comune.
Abbiamo, a questo punto, mi pare raggiunto lo scopo di disporre degli elementi di valutazione in tema di regolarità del gioco.

Resta inteso che le rimanenti istruzioni di come intendo utilizzare i dati che ho descritto utili al controllo a posteriori sulla regolarità del gioco vi saranno, se del caso, illustrati, all’occorrenza con documentazione appropriata completa di dati certi e, credo, riscontrabili.
Senza alcuna pretesa di conoscere l’operatività della casa da gioco di Campione e conoscendo la possibilità di procedere all’integrazione del tavolo dopo alcuni giorni, non potrà sfuggire che i dati precedentemente illustrati, quali contanti e mance sono indispensabili per determinare il risultato giornaliero.

Non si potrebbe avanzare alcun dubbio sul fatto che la “quadratura del cerchio”, qualunque sia l’organizzazione del lavoro, prevedendo la cassa principale di sala o la cassa integrazioni (organo amministrativo non a contatto col giocatore), per addivenire a conclusione è sempre identica. 
Il presente non vuole rappresentare se non la reale possibilità di offrire una  metodologia per procedere al controllo sulla regolarità del gioco. Quanto al rimanente potrebbe provvedere anche l’impianto di controllo  video.

Non si può omettere che, allorché si sono verificati fatti che mi permetto di chiamare strani, i primi a rilevarlo sono stati i giocatori:si sono verificati in ogni casinò e nessuno può negarlo in quanto hanno, allora, fatto notizia.
Molto probabilmente quasi tutti vedono un pagamento errato o un cambio con un pezzo in più o altro che il capo tavolo o l’ispettore nella fair concorrono a correggere. Altro risulta meno facile ma con una metodologia giusta è possibile trovare l’irregolarità che, meritando il dovuto approfondimento, può nascondere una operazione poco chiara o una giustificazione logica anche se poco usuale.
Tanto per chiudere penso che nessuno possa negare che una irregolarità rilevata dal giocatore non rappresenta un argomento a supporto della frequentazione di qualità. Producendo una possibile incrinatura nella fiducia di questa, aggiungendo la speranza che il fatto rimanga isolato, rimane solo da sperare che, in una situazione come l’attuale, non avvengano certi fatti.

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