Tar Emilia Romagna: 'Distanziometro non reca danno a sala gioco già chiusa'
Secondo i giudici del Tar l'ordinanza comunale che impone la chiusura non crea danno a una sala gioco, scommesse e Vlt già chiusa per le disposizioni anticovid.
"La sala è già chiusa per le misure di contratto alla pandemia, pertanto non sussiste il necessario requisito del periculum in mora". Così si è espresso il Tar dell'Emilia Romagna respingendo il ricorso della società Mirage Hazard di Gaetano Vincenzo contro l'ordinanza dell'Emilia Romagna.
Il Comune emiliano in data 12 febbraio 2021 ha disposto la cessazione dell’attività di sala giochi/scommesse/Vlt, gestita dalla ditta ricorrente, con una ordinanza riferita alla deliberazione di Giunta comunale n. 221 del 12.12.2017 e ad altre deliberazioni e determine, che, di fatto, rendeva operativo sul territorio comunale il cosiddetto distanziometro.
Di fronte a una decisione che arbitrariamente stacca la spina all'attività commerciale il titolare ha quindi presentato ricorso, trovando una netta posizione di chiusura da parte del Tribunale amministrativo regionale. Il Tar dell'Emilia Romagna ritiene infatti che il provvedimento comunale non può danneggiare la sala dato che quest’ultima deve comunque rispettare lo stop imposto dal Governo per arginare la diffusione della pandemia.
Una pronuncia secca che non ha messo alcun dubbio ai giudici del Tar che fin dal "primo esame della causa, proprio della fase processuale cautelare in esame" hanno evidenziato come non risulti "sussistere il necessario requisito del periculum in mora evidenziato e paventato dalla ricorrente, soprattutto riguardo all’attualità dello stesso, dagli atti di causa risultando che, allo stato, i locali in cui si svolge l’attività dalla ricorrente sono chiusi fino al 31 luglio 2021". Di fatto, dice il Tar, l'ordinanza comunale non porta un imminente pericolo/danno all'attività, dato che questa è già chiusa. Che poi questo determini la chiusura definitiva dell'attività, è, a questo punto, tutta un'altra storia.