Canoni bingo, Tar Lazio: 'Sì a sospensione dei pagamenti fino al 19 luglio'
Il Tar Lazio sospende pagamento dei canoni richiesti da Adm per la proroga delle concessioni per la raccolta del bingo fino alla camera di consiglio del 19 luglio. La prima rata doveva essere versata entro il 15 luglio.
“Alla luce dei dati concreti che connotano la fattispecie del gravame depositato e della posizione legittimante delle società ricorrenti, quali soggetti già incisi dalla richiesta di pagamento del canone di 'proroga tecnica' nel termine del 15 luglio prossimo, si possono ritenere sussistenti i presupposti dell’estrema gravità ed urgenza richiesti dall’art. 56, primo comma, del Cpa, stante l’oggettiva ed immediata lesività del provvedimento impugnato, nella comparazione con gli opposti interessi pubblici legati alla persistenza delle garanzie per esazione del credito erariale (possibilità di escussione della garanzia fideiussoria sino al 31 dicembre dell’anno in corso)”.
È quanto si legge nel nuovo decreto, che si pone nel solco di quelli già emanati nelle scorse settimane, del Tar Lazio in accoglimento della domanda di misura cautelare monocratica proposta da due società per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia, della nota dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli recante l'individuazione degli importi e delle scadenze per il pagamento del corrispettivo richiesto ai concessionari del bingo per il periodo di proroga delle convenzioni di concessione per la raccolta in sala.
Per i giudici amministrativi capitolini, “si può senz’altro porre rimedio ai rappresentati pregiudizi sospendendo, nelle more, gli effetti del materiale superamento del termine imposto per il pagamento della prima rata, tenendo presente, nel caso di specie, la possibile scadenza delle stesse garanzie già prestate; pertanto, sorge l’esigenza di disporre il seguente onere e/o condizione a carico delle parti istanti che, nelle more, dovranno provvedere a rinnovare le già citate garanzie - per tutto il 2023 - entro e non oltre la medesima data di discussione della domanda cautelare in sede collegiale, di cui verrà data contezza attraverso il deposito in giudizio del documento formale di rinnovo”.
Ciò detto, il Tar Lazio concede “la misura cautelare richiesta, sempre rispettando l’onere sopra descritto, con effetti sino e non oltre la data della camera di consiglio utile del 19 luglio 2023, nel cui contesto potranno essere assunte le eventuali determinazioni collegiali idonee alla definizione del giudizio nello stato in cui versa”.
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