Cds: 'Quali spazi liberi ci sono per le attività di gioco a Riccione'?
Il Consiglio di Stato chiede chiarimenti sulle aree che a Riccione potrebbero ospitare attività di gioco e quali sarebbero se il Comune non avesse rideterminato i luoghi sensibili.
Scritto da Fm
Nuovi chiarimenti in merito al possibile effetto espulsivo della "Rideterminazione della mappatura dei luoghi sensibili" adottata dal Comune di Riccione: dovrà fornirli Piergiorgio Vitillo, professore del Politecnico di Milano, in qualità di verificatore, secondo l'ordinanza emessa oggi, 21 marzo, dal Consiglio di Stato in risposta al ricorso di una sala bingo.
La sala bingo in particolare ha chiesto la riforma della sentenza del Tar Emilia Romagna che nel marzo di due anni fa ne aveva confermato la chiusura per la violazione del distanziometro e la mancata delocalizzazione, non rilevando “alcun effetto espulsivo della normativa vigente nei confronti delle attività di gioco”.
Ora il Consiglio di Stato chiede al verificatore i seguenti chiarimenti in riferimento a quanto esposto nella relazione di verificazione: “Quale sia la superficie occupata dalle aree che in via generale e astrattamente possono ospitare sale gioco e sale scommesse, che non ricadono all’interno dei buffer di 500 metri determinati dalla presenza dei luoghi sensibili, escludendo da questi ultimi i luoghi di aggregazione, non individuati nella prima delibera comunale (DG n. 87 del 18 marzo 2018), vale a dire escludendo i luoghi di aggregazione e gli ambiti di rispetto introdotti con la seconda delibera comunale (DG n. 200 del 21 giugno 2018); quale, quindi, sarebbe stata la percentuale di territorio urbanizzato disponibile, se l’amministrazione comunale non si fosse avvalsa della facoltà di integrare i luoghi sensibili già individuati in conformità alla normativa regionale con la prima delibera”.
Il verificatore avrà sessanta giorni di tempo per il deposito di relazione, senza necessità di instaurazione del contraddittorio.