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Palermo: limiti orari alle sale bingo, Fisascat Cisl 'Sospendere l'ordinanza'

31 maggio 2024 - 10:34

La Fisascat Cisl Palermo-Trapani chiede un incontro urgente al sindaco di Palermo e di sospendere l'ordinanza che limita gli orari di apertura delle sale bingo. Federbingo auspica un confronto con gli operatori.

Scritto da Fm
© Art Lasovsky / Unsplash

© Art Lasovsky / Unsplash

Un urgente incontro al fine di discutere delle ricadute che tale ordinanza potrebbe avere sulla tenuta occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori che, da tanti anni, operano nel settore del gioco legale”.

A chiederlo al Comune di Palermo è la Fisascat Cisl , dopo il varo dell'ordinanza con cui – in attuazione del regolamento sulla Movida approvato lo scorso marzo – sono stati introdotti limiti agli orari di esercizio delle sale bingo della città, che potranno restare aperte dalle 10 all'1 durante la settimana e fino alle 2 nei weekend.

In una lettera indirizzata al sindaco Roberto Lagalla e all’assessore al Lavoro e alle attività produttive, Giuliano Forzinetti, il segretario generale della Fisascat Cisl Palermo-Trapani, Stefano Spitalieri, manifesta le proprie preoccupazioni: “Nonostante, infatti, la citata misura sia stata varata con lo scopo di rendere più sicura la città di Palermo e la collettività disciplinando la vita notturna, la scrivente non può esimersi dal manifestare le proprie preoccupazioni per le negative refluenze che tale ordinanza potrebbe avere sulle lavoratrici e sui lavoratori che operano all’interno delle sale gioco ove, proprio nelle ore serali, si registra una maggiore affluenza della clientela”.

Spitalieri auspica quindi una “soluzione a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che operano in un settore in cui, troppo spesso, vi sono tanti pregiudizi ideologici” e richiede “sin da subito” una sospensiva dell'ordinanza comunicando che, a sostegno della vertenza, è indetta per il 6 giugno dalle ore 9 alle ore 13 l’assemblea sit-in delle lavoratrici e dei lavoratori negli spazi antistanti Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo.

Nell'ordinanza in questione è inoltre previsto che l'orario di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro collocati in sale gioco, bar, ristoranti, alberghi, sale scommesse, sale bingo, sale Vlt, nonché negli esercizi commerciali, nelle rivendite di tabacchi e nelle ricevitorie lotto sia il seguente: apertura alle ore 10 e chiusura coincidente con la chiusura dell’esercizio e comunque non altre le ore 24, di tutti i giorni compresi i festivi.

Non va dimenticato, inoltre, che sulla legittimità dell'articolo 5 del regolamento Movida, relativo agli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco, si attende la pronuncia del Tar Sicilia: il 20 giugno è in calendario la trattazione di alcune istanze cautelari proposte da operatori del settore  per l'annullamento della deliberazione del consiglio comunale di Palermo che ha portato all'adozione del provvedimento.

 

Italo Marcotti, presidente di Federbingo - Confindustria Sit, interpellato da GiocoNews.it sulla vicenda, commenta: “È un'azione mirata da parte dell'Azienda sanitaria provinciale di Palermo a contenimento del fenomeno del gioco patologico. Purtroppo è un'attività che abbiamo visto spesso negli ultimi 15 anni, e che, come abbiamo visto dai dati, non porta a nulla. La crescita del gioco online stimolata dalla pandemia ha dimostrato che limitare il gioco fisico nulla vuol dire se non invitare il giocatore a giocare online o illegalmente. È chiaro che la limitazione di 10 ore dell'apertura delle sale bingo in un ambito settimanale vuol dire una forte contrazione dell'occupazione. Non so se il Suap abbia tenuto conto di questo.

Certo è che in una zona del Paese dove il lavoro ha un valore sociale elevato un'azione di questo tipo non risolve nulla, fa un piacere alle mafie e fa contrarre l'occupazione.

Crediamo che sia molto meglio e più costruttivo ricercare il confronto con la parte del settore dialogante e che desidera integrarsi in un contesto sociale, e, non per ultimo, affrontare il problema della dipendenza dal gioco, cosa che il Suap non ha fatto. Il Suap non ha convocato i rappresentanti del settore ma è intervenuto nei confronti del sindaco con un'iniziativa che lascia parecchi dubbi:non è limitando di due ore l'apertura delle sale che si combatte il gioco patologico. Lo dicono i dati, lo dice la storia stessa.

È dal 2008 che vediamo iniziative di questo tipo dal mondo della salute, ed è evidente che dopo 15 anni non si è ottenuto alcun risultato.

La dipendenza patologica è un fenomeno che va ben oltre il gioco; riguarda l'alcol, la droga, il sesso, lo shopping compulsivo. Le limitazioni sono iniziative politiche che non significano null'altro che 'piantare una bandiera' e dire 'io ho fatto qualcosa', ma questo 'qualcosa' nei fatti non produce nulla, tranne danni.

Noi chiederemo un confronto con il Comune, che, come minimo dovrà farsi carico dei soggetti che vedranno limitati i loro orari di lavoro o perderanno il posto. Vogliamo capire come intenderà risolvere la dicotomia 'per creare valore distruggo valore'”.

 

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