Ige 2024: profilazione cliente e derisking nell'antiriciclaggio
Profilazione cliente e derisking nell'antiriciclaggio; adozione di un approccio equilibrato e proporzionato alle finalità di adeguata verifica. Se ne parla all'Italian gaming expo & conference 2024.
Roma - Profilazione cliente e derisking nell'antiriciclaggio; adozione di un approccio equilibrato e proporzionato alle finalità di adeguata verifica. Temi di grande attualità introdotti oggi, 19 aprile, all’Italian gaming expo & conference 2024 (Ige 204) evento organizzato da Gn Media presso il Palazzo dei Congressi di Roma.
A introdurre l’argomento è l’avvocato Geronimo Cardia, founder studio Gc Legal: “Parliamo della profilazione del cliente e del derisking nell’antiriciclaggio, profilare un cliente in modo adeguato significa conoscerlo bene nella fase in cui il cliente o il fornitore entra a far parte della vita del soggetto obbligato. Conoscerlo bene significa individuare se questo ha le caratteristiche previste dalla normativa antiriciclaggio per entrare a far parte della vita aziendale. I soggetti obbligati sono diversi ma oggi pensiamo soprattutto a due gruppi: da un lato abbiamo il mondo delle banche che quando chiama a bordo I propri clienti del settore del gioco tra i loro clienti porta a termine delle analisi e verifiche per vedere se possono entrare a far parte della vita aziendale delle banche.”
“Soggetti obbligati – prosegue Cardia - sono anche attori del gioco che quando selezionano i loro fornitori o pagano le vincite superiori a determinati importi sono tenuti a fare queste valutazioni. Il tema in modo trasversale riguarda sia le banche sia gli operatori del gioco. Inizialmente è stato posto il tema che agli operatori di gioco non fosse prevista l’apertura del conto e si è scoperto che in realtà tante volte preferivano (e mi piace parlare al passato) prendersi il rischio di portare in azienda gli operatori appartenenti a un comparto a rischio, piuttosto che verificarne l’effettivo diritto a partecipare alla vita aziendale di questi. Allora abbiamo qualificato questo problema come un derisking ingiustificato: il legislatore ha preso coscienza.”
A prendere la parola subito dopo è il senatore Dario Damiani, membro della V Commissione permanente Bilancio del Senato, che spiega: “Ho preso l’impegno da punto di vista politico perché nella mia attività professionale ho lavorato e lavoro ancora negli istituti bancari. Un’attività che mi ha portato tante volte a guardare con fiducia un settore da portare in azienda per far lavorare in questo modo l’istituto di credito: un settore legale, autorizzato in cui si presentava la difficoltà ad aprire il minimo conto di gioco, passo necessario per la vita di ognuno. D’altro canto quando si riusciva ad andare avanti la banca dall’alto poteva decidere di chiudere il rapporto di conto lasciando per strada un operatore economico. Le mie esperienze portate in Parlamento poi si sono tradotte, grazie anche al sostegno del Mef con cui abbiamo preso a cuore il tema, in quella norma del derisking che offre la possibilità si analizzare e mitigare caso per caso.”
“È un lavoro - prosegue Damiani - che bisogna fare per guadare in maniera equilibrata un settore legale che ha in sé un’elevata movimentazione di contanti. Movimenti che hanno anche tanti altri settori come i piccoli supermercati che hanno una grande movimentazione di contanti. Allora era necessario intervenire per cominciare a prendere consapevolezza oggi di qualcosa che va semplificato. Da qui sono nati tavoli di confronto anche con le associazioni e si sta arrivando a un passo successivo che è quello di rendere la burocrazia più semplice cercando di non rendere difficile la normativa stessa.”
Mirko Carlone, membro senior della Funzione Aml di Banco Bpm, afferma in proposito: “Credo che questa sia un’occasione di confronto molto positiva perché il tema è delicato e ha richiesto un percorso di elaborazione importante, da questo punto di vista, forse abbiamo accennato. Credo che questo emendamento che da novembre introduce questo tema della non esclusione generalizzata e preventiva, proprio per il percorso che registra, è un potenziale fattore di successo. Il razionale di fondo era nei principi generali, da tempo anche ulteriormente risalente rispetto alla vicenda che ha riguardato il comparto del gioco.”
A proposito Valentina Gilberti, Head of business development & customer success Sgr compliance, sottolinea come la società Sgr si collochi “in un punto di raccordo: da un lato siamo al fianco dell’operatore di gioco da tanti anni per trovare soluzioni per l’adeguata verifica della clientela e dall’altro abbiamo un’esperienza consolidata accanto alle banche che ci consente di avere un punto di vista privilegiato sulle loro best practice. Il nostro valore sta nell’aiutare il comparto del gioco a capire le best practice del settore bancario e dotarsi di strumenti vicini a quelli adottati da chi andrà ad aprire un conto.
“Ci concentriamo – prosegue Valentina Gilberti - sul set informativo necessario per fare la valutazione del rischio. Innanzitutto abbiamo citato la questione legata al denaro contante dove c’è un’attenzione da porre sul rischio di infiltrazione mafiosa; servono informazioni per far capire se i concessionari o i giocatori possono essere legati ad attività criminali. Inoltre andiamo anche a vedere se ci sta un’esposizione politica. Tutto questo ci porta la possibilità di avere dati dettagliati che vanno a risolvere problemi importanti. L’idea, dunque, è quella di aiutare il comparto del gioco con una velocità maggiore.”
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