Baretta: 'Riordino giochi, proposta che risponde a richieste di tutti'
Il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, illustra la proposta del Governo per il riordino dei giochi.
Roma - "Il documento pubblicato oggi(scaricabile da qui, in versione integrale) è il risultato di un lungo lavoro con gli enti locali e con l'associazionismo. Tutti i problemi posti in questi mesi dai sindaci, dalle regioni, dagli operatori del settore e dalle associazioni di volontariato hanno trovato risposta. Si tratta di una vera e propria inversione di tendenza che il Governo ha voluto e che ha consentito un lungo, faticoso, ma proficuo scambio in Conferenza unificata".
Con queste parole il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, presenta l'ultima proposta del Governo per il riordino del settore gioco in Conferenza unificata.
"Siamo ora in grado di guardare in modo nuovo al sistema del gioco, riducendone l'impatto sociale e controllandone la diffusione territoriale. È solo l'inizio, temi come la pubblicità, il gioco online, la diffusione di altri giochi dovranno trovare ulteriori tappe di lavoro", dice il sottosegretario.
"SOLO L'INIZIO" - "Siamo vicini a una svolta, soprattutto per quanto riguarda i criteri sulle distanze, con tre luoghi specifici. Abbiamo anche introdotto le fasce di rispetto della pausa di lavoro. Questo è solo l'inizio e abbiamo intenzione di intervenire anche su pubblicità e gioco online. Per quanto riguarda la riduzione del 30 percento delle slot machine presenteremo un emendamento alla Manovra, dato che dobbiamo agire su una norma primaria", conclude Baretta.
• l’eliminazione entro il 31.12.2017 dell’offerta di gioco dai cosiddetti esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, circoli privati, etc);
• la progressiva riduzione fino alla totale eliminazione nell’arco di 3 anni delle Awp nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi, fatta eccezione per quelli in grado di innalzare il proprio livello qualitativo ottenendo la certificazione di tipo A. Conseguentemente al termine dei tre anni esisteranno solo punti di gioco di categoria A.
I punti vendita oggi abilitati alla installazione di Awp (non tutti necessariamente ne detengono attualmente) sono 98.600 circa, così suddivisi:
a) 69.000 circa tra bar e tabacchi (di cui 56.000 bar circa e oltre 13.000 tabacchi);
b) 29.600 circa sale e punti gioco così suddivisi:
• 8.000 circa esercizi generalisti secondari,
• 2.800 circa sale Vlt,
• 200 circa sale Bingo,
• 5.000 circa sale giochi,
• 5.600 circa negozi,
• 8.000 circa corner.
L'effetto del provvedimento di anticipazione al 2017 della riduzione di Awp, a cominciare dai generalisti secondari e dai bar e tabacchi, comporta, in un anno, come evidenziato nella tabella di seguito riportata, la riduzione a 264.674 macchine circa (in quanto il 30 percento si applica ai 378.109 circa apparecchi esistenti al 31 luglio 2015). Considerando che al 31 dicembre 2016 gli apparecchi presenti sul mercato sono 407.323 ca, la riduzione effettiva sarà di oltre il 35 percento.
Ciò significa togliere definitivamente dal mercato attraverso un processo di rottamazione 142.649 circa macchine così suddivise: 125.000 circa Awp da bar e tabacchi (oggi ne sono installate 229.000 circa) e 17.000 circa dai generalisti secondari.
Regione | Nr. Apparecchi attivi in esercizio 31/7/2015 | Nr. Apparecchi attivi in esercizio 31/12/2016 | Nr.Apparecchi attivi al 31.12.2017 |
ABRUZZO | 10.201 | 10.917 | 7.141 |
BASILICATA | 3.730 | 4.030 | 2.611 |
CALABRIA | 16.853 | 17.735 | 11.797 |
CAMPANIA | 39.171 | 41.876 | 27.420 |
EMILIA ROMAGNA | 31.781 | 35.530 | 22.247 |
FRIULI VENEZIA GIULIA | 8.466 | 9.107 | 5.926 |
LAZIO | 37.831 | 41.765 | 26.482 |
LIGURIA | 10.129 | 10.702 | 7.090 |
LOMBARDIA | 58.790 | 63.287 | 41.151 |
MARCHE | 9.396 | 9.935 | 6.577 |
MOLISE | 2.449 | 2.633 | 1.714 |
PIEMONTE | 27.284 | 28.746 | 19.099 |
PUGLIA | 23.296 | 25.067 | 16.307 |
SARDEGNA | 13.816 | 15.084 | 9.671 |
SICILIA | 20.101 | 21.544 | 14.071 |
TOSCANA | 22.941 | 24.098 | 16.059 |
TRENTINO ALTO ADIGE | 4.020 | 4.330 | 2.814 |
UMBRIA | 5.319 | 5.911 | 3.723 |
VAL D'AOSTA | 749 | 798 | 524 |
VENETO | 31.786 | 34.228 | 22.250 |
Totale | 378.109 | 407.323 | 264.674 |
La sostituzione per rottamazione delle Awp rimanenti (265.000 circa) con le AwpR avverrà “entro il 31 /12/2019” (così come previsto dalla Legge di Stabilità per il 2016).
A regime, i punti vendita in cui potranno essere presenti le Awp, rispetto agli attuali 98.600 ca, saranno così distribuiti:
- un numero massimo di 18.000 circa sale e punti gioco con certificazione di tipo “A”, rispetto ai 29.600 attuali, (con una effettiva riduzione di oltre 10.000 punti vendita circa), così articolati:
• 10.000 agenzie o negozi aventi come attività prevalente la vendita di prodotti di gioco pubblici (come previsto dalla legge di stabilità 2016),
• 5.000 circa sale giochi,
• 3.000 circa sale Vlt e Bingo
- un numero massimo di circa 30.000 esercizi che saranno in grado di ottenere la certificazione di categoria A.
Entro tale data andrà pure definita la distribuzione territoriale dei punti gioco, in maniera omogenea, sul territorio nazionale, in proporzione al numero, alla densità e alla composizione anagrafica della popolazione di ciascuna Regione e/o aree omogenee.
I suddetti criteri e la loro applicazione saranno definiti in sede tecnica della Conferenza unificata.
> 2) innalzare il livello qualitativo dei punti gioco.
A tal fine si introduce la certificazione del punto gioco di categoria A, che risponda a criteri che verranno condivisi in sede di Conferenza con gli Enti locali.
Per i punti gioco di categoria A si prevede:
• l'accesso selettivo all'ingresso della sala, la completa identificazione dell'avventore, mediante il controllo con documento d’identità e della carta nazionale dei servizi che permetterà il funzionamento delle nuove AwpR e videosorveglianza;
• eliminazione di immagini eccessive che inducano al gioco;
• standard di arredo interno e luci, più segnaletica esterna che attesta la certificazione pubblica (modello “T” di tabacchi);
• rispetto di vincoli architettonici;
• formazione specifica per gli addetti anche con approccio di contrasto al gioco d’azzardo patologico;
• rispetto di limiti minimi sui volumi di spazio dedicati al gioco e sui numeri minimi e massimi di apparecchi adibiti al gioco;
• trasparenza delle comunicazioni in materia di gioco;
• obbligo di segnalazione di soggetti patologici ai servizi sociali del comune e divieto di accesso per persone soggette alla dipendenza del gioco d’azzardo patologico ed inserite in programma di recupero.
• la tracciabilità completa delle giocate e delle vincite, degli apparati di videosorveglianza interna simili a quelli in dotazione ai tradizionali casinò;
• un collegamento diretto con presidi di polizia e/o con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Ciò al fine di frenare l'eccessiva polverizzazione sul territorio delle diverse tipologie di punti di gioco che pone un notevole ostacolo all'effettuazione di adeguati controlli amministrativi e di polizia; ciò vale a maggior ragione, ma non solo, nelle aree del Paese dove le autorità inquirenti sono chiamate a far fronte quotidianamente alle minacce poste da articolate organizzazioni criminali anche di tipo mafioso; occorre, pertanto, offrire alle regioni e agli enti locali, in alternativa o in aggiunta alle tipologie di punti di gioco previsti dalla legislazione vigente, la possibilità di prevedere che la propria quota di offerta di gioco sia concentrata in un numero limitato di "luoghi di gioco" considerati più sicuri.
> 3) definire un sistema di regole in materia di distanze, orari e di controlli.
La distribuzione oraria delle fasce di interruzione del gioco nell'arco della giornata va definita in una prospettiva il più omogenea possibile nel territorio nazionale, anche ai fini del futuro monitoraggio telematico del rispetto dei limiti che verranno definiti;
• inasprire i controlli contro il gioco illegale, attribuendo competenze specifiche anche agli organi di polizia locale, prevedendo un apposito potere sanzionatorio e l’attribuzione dei relativi proventi ai comuni;
• agevolare i controlli amministrativi e di polizia sui vari punti di gioco, attraverso il nuovo sistema distributivo del gioco lecito che dovrà fondarsi sull'equilibrio tra il complessivo dimensionamento dell'offerta e la distribuzione sul territorio dei punti vendita di gioco che risulti sostenibile sotto il profilo dell'impatto sociale e dei controlli che possono in concreto essere assicurati dalle autorità a ciò preposte;
• attribuire la necessaria rilevanza a significativi indicatori di rischio, quali a titolo di esempio l’"indice di presenza mafiosa", l’"indice di organizzazione criminale" (Ioc) e altri indici pertinenti quali quelli utilizzati dall'Istat nel rapporto Bes 2014, sul presupposto che le varie aree del Paese sono sottoposte a differenti profili di rischio di condizionamento e di infiltrazione mafiosa, oltre che della maggiore o minore propensione al gioco compulsivo, alla dipendenza da gioco patologico e a differenti situazioni di tensione o degrado sociale.
• offrire l’opportunità agli enti locali, ferma restando la pianificazione che deriverà dall'intesa, di far fronte adeguatamente e con prontezza - d'intesa con l'Agenzia Delle Dogane e dei Monopoli ed i preposti Organi di Magistratura, Polizia e Guardia di Finanza - a situazioni emergenziali di pericolosità sociale del diffondersi di illegalità e disagio connessi al gioco, anche in deroga alle disposizioni previste dall'intesa. A tal fine, lo Stato, nelle sue articolazioni, dovrà sostenere l'ente locale, con tempestività e con adeguate risorse, nell'adozione di misure tese a porre rimedio all'imprevista situazione emergenziale.
• predisporre conseguentemente un sistema strutturato di vigilanza e di controllo dei giochi che colleghi il rispetto delle normative antimafia e antiriciclaggio con le ispezioni amministrative, le verifiche tributarie e il monitoraggio continuo e capillare delle tecnologie elettroniche e informatiche; tale sistema deve essere in grado di garantire la «continuità di processo», la condivisione delle informazioni e il coordinamento sulla sicurezza informatica delle reti critiche, funzionali a questo settore;
• introdurre un nuovo modello di governance della vigilanza nel settore dei giochi e delle scommesse improntato a efficacia ed efficienza, basato anche sulla centralizzazione di qualunque dato o informazione giudiziaria riguardanti il gioco d'azzardo; peraltro, la IV direttiva europea antiriciclaggio, in via di attuazione sul piano nazionale, prevede esplicitamente la necessità che il settore del gioco d'azzardo sia adeguatamente governato da un'autorità dotata di "poteri di vigilanza rafforzati";
> 4) accentuare l'azione preventiva e di contrasto al gioco d’azzardo patologico, anche attraverso adeguate risorse finanziarie che incrementino quelle attualmente previste dalla legge di bilancio.
A tal fine:
• Impegnare il Governo all'apertura di un confronto a livello europeo per favorire una legislazione comunitaria omogenea sulla pubblicità.
• Stabilire, che le nuove AwpR, prevedano esclusivamente la giocata attraverso la Carta Nazionale dei Servizi o Tessera Sanitaria e mantengano le caratteristiche attuali di bassa giocata e bassa vincita escludendo, pertanto, la possibilità di utilizzare banconote o qualsiasi altra forma di moneta elettronica ed inoltre contengano nuovi interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore e di prevenzione e contrasto agli effetti del gioco d’azzardo patologico, quali ad esempio:
i) strumenti di autolimitazione in termini di tempo e di spesa;
ii) messaggi automatici durante il gioco che evidenziano la durata dello stesso;
iii) abbassamento degli importi minimi delle giocate;
iiii) introduzione di altri strumenti tecnologici che, nel rispetto della normativa sulla privacy, consentano un maggior controllo sul grado di partecipazione al gioco dei singoli giocatori più esposti al rischio del gioco d’azzardo patologico.
• Per le Vlt eliminare la possibilità di effettuare giocate di valore superiore a 100 (cento) euro.
> 5) completare l'intervento normativo e di modernizzazione del settore dei giochi.
A tal fine, oltre ad applicare tutte le decisioni di cui sopra:
• predisporre le normative necessarie per il passaggio al sistema del "margine" per il calcolo delle entrate pubbliche;
• realizzare, in collaborazione con il Ministero degli Interni e gli Enti Locali interessati, una revisione dell'attuale disciplina dei Casinò, finalizzata al risanamento del settore e a una razionale distribuzione nel territorio nazionale, anche allo scopo di aiutare la scelta di ridurre la frammentazione della attuale diffusione territoriale del gioco.
• completare con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali le modalità di rilancio del settore ippico e della Lega ippica.
>6) assicurare un costante monitoraggio dell’applicazione della riforma, anche attraverso una banca dati sull’andamento del volume di gioco e sulla sua distribuzione nel territorio, alla quale possono accedere i Comuni. Il monitoraggio è affidato all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che si avvarrà del partner tecnologico Sogei. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze riferirà periodicamente sui risultati del monitoraggio alla Conferenza Unificata che potrà decidere di consultare esperti ed istituti specializzati".