Codere, nel 2020 ricavi in calo del 57,2 percento, bene l'online
Ecco i risultati finanziari della multinazionale del gioco Codere nel 2020: pesa fortemente la pandemia, e tra i Paesi più colpiti c'è l'Italia.
Pesante conto, quello che la pandemia presenta agli operatori di gioco, che nel 2020 (e purtroppo anche nell'anno in corso) hanno dovuto subire numerosi lockdown e restrizioni.
Per quanto riguarda Codere, multinazionale leader nel settore del gioco privato, nel 2020 ha ottenuto ricavi operativi per 594,6 milioni di euro, inferiori del 57,2 percento rispetto all'anno precedente, a seguito di misure restrittive legate alla pandemia, che hanno portato alla chiusura delle sue attività retail durante buona parte dell’anno. Le riaperture sono avvenute progressivamente nel corso del terzo trimestre, con nuove chiusure e restrizioni a fine anno, e ritardi nella riattivazione di Argentina e Stato del Messico.
Le flessioni più significative si sono prodotte in Argentina (246,5 milioni di euro, unico mercato completamente chiuso tra i mesi di marzo e dicembre), Messico (209,9 milioni di euro) e Italia (188,6 milioni di euro).
BENE L'ONLINE - Da segnalare la crescita del business online, che nel 2020 ha realizzato ricavi per 71,3 milioni di euro, il 19,3 percento in più rispetto all'anno precedente, accentuata ancora di più nel quarto trimestre nel quale, la divisione ha raggiunto un aumento anno su anno pari al 58,7 percento.
La società ha conseguito a fine anno un Ebitda normalizzato di 22,5 milioni di euro, inferiore del 92,9 percento rispetto a quello ottenuto nello stesso periodo dell'anno precedente, a causa del calo dei ricavi in tutte le unità di business dovuto alle suddette chiusure, allo stesso tempo ha registrato una perdita di 236,6 milioni di euro, rispetto ai 61,7 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, in conseguenza dell'impatto della pandemia sui diversi mercati e, in misura minore, della svalutazione delle nostre valute di esercizio rispetto al dollaro.
Il gruppo ha chiuso l'anno con un cash flow di 110,3 milioni di euro, rispetto ai 103,1 milioni del 2019. Tuttavia, sulla base delle suddette chiusure e della pressione sulla liquidità che si prevede continuerà nel corso dell'anno a seguito dell'attuale situazione di crisi sanitaria, la società ha assunto consulenti finanziari per analizzare alternative che possano migliorare la sua liquidità e rafforzare la struttura del capitale.