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D'Alfonso (Pd): 'Gioco, giusto fare ordine con legge delega'

30 maggio 2023 - 20:05

Il senatore del Pd Luciano D'Alfolso ritiene lo strumento della delega adatto a fare ordine nel settore del gioco.

Scritto da Cc

Roma - Presente all'incontro di Reti Italia su “Delega fiscale: quali prospettive per il riordino del settore del giochi?” anche il senatore del Pd Luciano D'Alfonso, che sottolinea: "Le norme che funzionano sono quelle che hanno un'istantaneità di confronto con il mondo degli interessi. Io non credo alle stalattiti che nella loro solitudine sono capaci di fare norme funzionanti, possono fare un adempimento, ma non sono capaci di fare norme funzionanti e men che meno mettere in campo un'amministrazione all'altezza. Per cui questi bagni di realismo che vanno fatti con i portatori di interessi sono molto meglio di quelle riunioni dve non si apprende nulla della realtà. 

Lo spazio per fare ordine non poteva che essere una legge delega, per due ragioni. Primo, perché presenta tempi congrui rispetto ai 60 giorni dei decreti legge con il tempo che si prende la burocrazia che a volte diventa lungo. La seconda ragione è perché non corrisponde a una emergenza incombente. La legge delega fornisce la parte larga della legittimazione normativa e poi ci sta la parte stretta dell'imbuto costituita dai decreti attuatuvi e dalle attività normative di secondo grado che deve fare la struttura dell'ordinamento amministrativo che in questo caso è l'Agenzia di riferimento."

Ed evidenzia: "I bersagli sono diversi, ma il primo dato importante è che questo settore conta nel bilancio dello stato 14 miliardi di euro, che vuol dire che noi non abbiamo rilevato la contezza di questa pesantezza finanziaria. Quindi teniamone conto e liberiamo le potenzialità di questo settore evitando che i progetti di vita delle persone si trasformino in zolle di carne che sono i cosiddetti soggetti deboli. L'urbanistica pertanto di questi spazi, che va affidata al ruolo attivo delle città, deve tenere conto che davanti alle scuole non ci devono essere questi luoghi dove si determina questa attività di scommesse e di gioco così come non ci devono essere in altri luoghi frequentati da soggetti deboli come gli ospedali. Sugli orari, inoltre, c'è una situazione italica dove le regole vegnono fatte un po' dagli enti locali, un po' la questura e dalla prefettura e in questa imprecisione di competenze ci si infilano anche le balbuzie amministrative." 

 

 

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